Fabrizio Corona trasferito al carcere di Monza: le parole di Ivano Chiesa

Nella notte di lunedì 22 marzo Fabrizio Corona è stato trasferito in carcere: lo sfogo del difensore Ivano Chiesa.

Le vicende legate al nome di Fabrizio Corona continuano ad essere sotto i riflettori della stampa nazionale. La popolarità dell’ex agente fotografico, condannato dalla Cassazione a 13 anni e 2 mesi di reclusione per reati continuati, sembra non essere stata intaccata nel corso degli anni. Anzi, piuttosto ha continuato la sua ascesa, finendo sulla bocca di tutti e dilagando sul mare del web, dove le notizie si amplificano maggiormente grazie ai social network. L’ultima novità è legata al trasferimento presso il carcere di Monza, che ha subito alzato un polverone di polemiche capeggiato dalla voce del difensore di Fabrizio Corona, Ivano Chiesa.

Cosa è successo

Di recente è stata approvata la revoca del “differimento pena” proposta dal giudice della Sorveglianza Marina Cotri che obbliga l’ex re dei paparazzi a fare ritorno in carcere. L’idea di spendere ulteriore tempo in cella ha portato Fabrizio Corona a tagliarsi gli avambracci, cosa che ha richiesto un immediato intervento sanitario e il trasferimento al reparto di psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano. Qui l’ex agente fotografico ha iniziato uno sciopero della fame e ha scritto una lunga lettera indirizzata a Massimo Giletti in cui si dichiara pronto a morire.

Il trasferimento in carcere

La situazione non sembra migliorare. Lunedì 22 marzo alle ore 23, nel bel mezzo della notte, Fabrizio Corona è stato trasferito al carcere di Monza. L’avvenimento ha subito scatenato la reazione di Ivano Chiesa: “Lo hanno portato via in 8, non ho mai visto una cosa del genere”, dichiara. L’avvocato è stato informato del trasferimento nel momento stesso in cui avveniva. “La mia prima reazione è stata domandare se fosse uno scherzo e non lo era”, commenta, “Fabrizio a stento si reggeva in piedi, sono andati a prenderlo mentre dormiva”. E ancora: “Io sono stato là, l’ho visto e gli ho parlato. In 35 anni di carriera è la prima volta che mi capita di assistere a un trasferimento così in notturna. Ma quando uno difende Fabrizio deve aspettarsi di tutto”.

Le condizioni di Fabrizio Corona

Le condizioni fisiche e mentali di Fabrizio Corona continuano a destare preoccupazione, sia nei suoi familiari che nell’avvocato Chiesa: “Io so soltanto che hanno preso un uomo che si reggeva a stento in piedi, perché sono 12 giorni che non mangia. È in condizioni psico-fisiche molto precarie”, dichiara. “L’hanno preso, l’hanno caricato e portato in carcere. Sono senza parole, sono veramente sconcertato. Non riconosco più il Paese in cui vivo. E la mancanza di umanità e di comprensione mi sconcerta…”.

La decisione di Ivano Chiesa

Ivano Chiesa, comunque, è deciso ad andare avanti. Contro la decisione del tribunale di sorveglianza che ha confermato il carcere per Fabrizio Corona fino al 2024, l’avvocato ha presentato ricorso in Cassazione. Un ricorso, spiega, “per chiedere la sospensione della esecutività della pena”.
“Il tribunale di sorveglianza “, afferma l’avvocato, “ha sbagliato, nelle relazioni dei medici, non quelli di parte, è scritto che le sue condizioni sono migliorate, ma non è in condizione per tornare in carcere”.

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