Sileri approva isole Covid-free, ma soltanto ad una condizione

Le isole dovranno attendere ancora qualche mese prima di potere essere Covid-free. Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, è favorevole all’iniziativa di proteggere zone con un sistema nazionale ridotto, ma per il momento le priorità sono altre.

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Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute – meteoweek.com

L’Italia pensa a rilanciare il turismo in occasione dell’alta stagione. Il rischio, infatti, è che – con le riaperture che tardano ad arrivare e con alcuni Paesi che sono ormai a buon punto con la campagna di vaccinazione – la popolazione in estate possa preferire a cuor leggero mete estere. Un ennesimo brutto colpo per l’economia italiana, già in crisi. Il Governo non può permetterlo e dunque valuta soluzioni interne. Una di queste potrebbe essere la realizzazione di isole Covid-free. L’idea piace al ministro del Turismo, Massimo Gravaglia. Diversi governatori delle Regioni, tuttavia, si oppongono. Nessuna priorità a mete turistiche per favorire il “liberi tutti”. Ad esprimersi sul tema è stato anche Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, nel corso di un’intervista rilasciata ad Agorà, in onda su Rai 3.

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Sileri: “Sì a isole Covid-free, ma non adesso”

Ad oggi sicuramente no perché nel programma di vaccinazione ci sono altre priorità, da rispettare senza deroghe“. Lo ha detto Pierpaolo Sileri, esprimendosi sul tema delle isole Covid-free. Il sottosegretario alla Salute, tuttavia, non intende bocciare il progetto. “Nel mese di maggio, quando arriveranno più dosi di vaccino, avrà molto senso dal punto di vista medico“, ha sottolineato.

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L’idea dell’esponente del Movimento 5 Stelle, ad ogni modo, è che le isole Covid-free non siano soltanto una garanzia per promuovere il turismo, bensì anche una assicurazione per la salute delle popolazioni che abitano nelle mete più ricercate da italiani e stranieri. “L’intento di vaccinare nelle piccole isole – ha chiarito – è medico, protettivo per le popolazioni locali. Spesso nelle isole molto piccole il Servizio sanitario nazionale, sebbene presente, non ha strutture ospedaliere enormi che possono avere chissà quale capacità di gestione“. È per questa ragione che è semplice ritrovarsi con un “sovraccarico dei servizi ospedalieri“, che spesso genera la necessità di trasportare i pazienti nelle province più vicine. In quest’ottica, “vaccinare gli abitanti delle isole è una garanzia per i residenti, che spesso non trovano delle risposte sanitarie simili a quelle che potrebbero trovare sulla terraferma“. Fra l’altro, ha aggiunto Pierpaolo Sileri, “numericamente parliamo di pochissime persone“.

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