Figliuolo ammette, 500mila vaccini al giorno obiettivo impossibile e si accontenta di 315mila

La campagna vaccinale in Italia prosegue ancora troppo a rilento, nonostante il cambio del commissario all’emergenza. La quota di vaccini al giorno è ancora distante da quella prefissa nel piano vaccinale di Draghi.

Sin da quando ha tenuto il suo primo discorso in qualità di presidente del Consiglio, Draghi ha insistito sull’accelerazione della campagna vaccinale. Nonostante la quasi scontata decisione di sollevare dall’incarico come commissario per l’emergenza Domenico Arcuri con il Generale Figliuolo, le cose non sono cambiate molto. L’Europa e soprattutto l’Italia continua a soffrire la crisi economica a causa delle restrizioni che generano manifestazioni e scontenti. Ma questi sacrifici e queste chiusure non vanno di pari passo con la campagna vaccinale, come ad esempio è successo all’emblematico Regno Unito.

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Si è capito ormai che non ci sarà una reale ripartenza, nonostante una parvenza data dall’apri e chiudi e dai continui cambi di colore delle regioni, senza aver sconfitto il virus. L’unico modo per scongiurarlo è arrivare all’immunità di gregge, ovvero avere la maggior parte della popolazione vaccinata. Le speranze del governo sono quelle di raggiungere l’immunità entro l’estate, così da non perdere un’altra stagione turistica, essenziale per l’economia del nostro paese. Ma di questo passo è impossibile. Il piano vaccinale di Draghi prevedeva una media di 500mila vaccini al giorno entro fine aprile. Un obiettivo ben lontano a quella che è la realtà. Ad oggi viaggiamo su 315mila vaccini al giorno, un dato che è addirittura calato dall’epoca Arcuri. Il problema è la materia prima. Mancano le dosi di vaccino. Per raggiungere l’obiettivo dei 500mila vaccini al giorno si dovrebbe disporre del doppio delle dosi attualmente disponibili.

vaccini al giorno

Figliuolo abbassa l’obiettivo di vaccini al giorno

Per essere concreti e pragmatici Draghi e Figliuolo ammettono l’amara verità di non poter raggiungere tale obiettivo e abbassano l’asticella. Figliuolo fissa il target a 315mila vaccini al giorno. La priorità è proseguire per fasce d’età nonostante alcune regioni si ribellano e intendono proseguire per conto proprio, come dall’inizio della pandemia come la Campania. Il governatore De Luca ha fatto sapere che non seguirà come unico criterio quello dell’età ma anche per categorie economiche per far ripartire il turismo e non bruciare la stagione. Ma Draghi è fermo sulla copertura prioritaria degli over 70 per abbassare il tasso di mortalità e ridurre gli ingressi in terapia intensiva. Intanto, la media italiana è più bassa di quella degli altri grandi paesi europei, e la stessa Europa soffre un forte gap con paesi come Gran Bretagna, Israele e Stati Uniti.

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Questa settimana arriveranno altre dosi. Fattore determinante di cui bisogna approfittare per dare un’accelerata che contribuisca a far rimettere al passo l’Italia. Arriveranno circa 4,2 milioni i vaccini tra il 15 e il 22 aprile alle strutture sanitarie delle Regioni. In questa settimana Figliuolo si era prefissato di arrivare a 500mila vaccini al giorno, obiettivo abbandonato perchè impossibile almeno fino a maggio. Con i 500mila dosi al giorno Figliuolo intendeva arrivare all’immunità di gregge entro settembre, di conseguenza va da sé che l’Italia non arriverà all’immunità probabilmente fino al prossimo anno se continua di questo passo. Il problema restano le consegne, sempre legate ai ritardi e sempre meno. Le regioni restano troppo spesso senza dosi da somministrare e non sanno quanto sarà l’approvvigionamento del mese successivo.

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