Il monologo di Pio e Amedeo sul politicamente corretto non ha incontrato il favore di tutti: i due comici di Felicissima Sera sono stati oggetto di numerose critiche da parte di alcuni personaggi del mondo dello spettacolo, come Aurora Ramazzotti e Michele Bravi.
Nell’ultima puntata di Felicissima Sera, Pio e Amedeo hanno affrontato il tema del politically correct, affermando di poter pronunciare alcune parole offensive dal momento che l’offesa è slegata dalla parole, ma risiede nell’intenzione di chi la pronuncia.
Un discorso molto delicato che ha spinto Aurora Ramazzotti a dire la sua attraverso il suo profilo Instagram. La figlia di Eros, che si era già espressa sulla questione del catcalling, è apparsa indignata per le parole dei due comici.
“Questa cosa che si continui imperterriti ad avere la presunzione di decidere cosa sia offensivo che una categoria di cui non si fa parte e e di cui non si conoscono le battaglie, il dolore, le paure, il disagio, la discriminazione, rimane a me un mistero irrisolvibile. Mi dispiace, ma dovevo dirlo.”
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La ragazza si è detta d’accordo con il fastidio dell’eccesso di politicamente corretto, ma ha suggerito di fare molta attenzione all’uso delle parole discriminatorie: “Si parla di ‘intenzione’ buona o cattiva, ma oggigiorno utilizzarle (in televisione poi) diventa già l’intenzione sbagliata. Lo si fa ignorando che chi fa parte delle categorie in questione ha espresso chiaramente di non volerle sentire. Perché gli fanno male. Punto”, ha detto la figlia di Michelle Hunziker.
Il discorso di Pio e Amedeo non ha fatto storcere il naso solo ad Aurora. “Fino quando non ci cureremo dall’ignoranza di quelli che dicono con fare dispregiativo, che è quello il problema, ci resta un unica soluzione: l’autoironia. Nemmeno ri*****ne si può dire più, ma è sempre l’intenzione il problema. Così noi dobbiamo combattere l’ignorante e lo stolto. Se vi chiamano ri*****ni, voi ridetegli in faccia perché la cattiveria non risiede nella lingua e nel mondo ma nel cervello: è l’intenzione. L’ignorante si ciba del vostro risentimento”, avevano sostenuto i due comici dal palco di Felicissima Sera.
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Anche Michele Bravi ha risposto alle parole del duo comico e lo ha fatto direttamente dal palco del concertone del 1 maggio, concerto organizzato annualmente in occasione della Festa del Lavoro dal 1990. Una vera e propria stoccata quella del cantante di Amici, sostenitore del DDL Zan, che si è espresso in questi termini: “Qualcuno ha detto che l’intenzione è molto più importante delle parole che si usano, io da cantautore uso le parole per raccontare la visione creativa del mondo le parole scrivono la storia, anche quelle più leggere possano avere un peso da sostenere enorme”. Lo sa bene Bravi, che ha vissuto in prima persona questo genere di discriminazione basata sull’orientamento sessuale: “Io ci ho messo tanti anni a trovare le parole giuste per raccontare l’amore per un ragazzo”, ha confessato.
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