Travolto sul raccordo, muore il primario Menniti: aveva salvato la vita a Manuel Bortuzzo

Tamponato e falciato sul raccordo, muore il primario di Neurochirurgia del San Camillo di Roma, Agazio Menniti. Aveva fatto parte dell’équipe che ha salvato la vita a Manuel Bortuzzo.

Agazio Menniti - meteoweek.com
Agazio Menniti (foto via Corriere della Sera) – meteoweek.com

Si è spento a 46 anni Agazio Menniti, primario del reparto di Neurochirurgia dell’ospedale San Camillo di Roma. È morto a causa di un grave incidente stradale avvenuto nella giornata di giovedì scorso, sul Raccordo anulare. Stava tornando a casa in sella alla sua moto, quando a pochi chilometri dalla sua abitazione, sulla Giustiniana, è stato tamponato da un’automobile. Caduto a terra, il primario a fatto per alzarsi, se non fosse che è stato travolto da un’altra vettura che in quel momento sopraggiungeva. Per Menniti non c’è stato nulla da fare, inutili gli interventi di soccorso. Sull’incidente sta ora indagando la Polstrada, con i due automobilisti che al momento sono indagati per omicidio colposo. Il primario lascia soli sua moglie Annamaria e i due figli.

Aveva salvato la vita all’atleta azzurro Manuel Bortuzzo 

Agazio Menniti, primario del reparto di Neurochirurgia dell’ospedale San Camillo di Roma, era una personalità molto nota e apprezzata in ambito professionale. Nato a Guardavalle, in provincia di Catanzaro, aveva studiato alla Scuola militare della Nunziatella. Aveva conseguito la specializzazione all’Università Tor Vergata, ed era entrato nell’équipe del luminare Alberto Delitala.

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Lo stesso Delitala, per le penne del Corriere della Sera che lo hanno raggiunto, lo ricorda così: “Quel giovane chirurgo mi ha colpito fin dal primo momento: riservato, un po’ sulle sue, ma capace di grandi slanci di simpatia, soprattutto con i colleghi e gli infermieri con i quali aveva costruito una bella squadra. Ricordo quando, pochi giorni dopo essere entrato al San Camillo, mi disse di doversi assentare per riportare in Italia la salma del padre muratore, morto in Australia dopo essere caduto da un’impalcatura. Una settimana dopo Agazio era di nuovo fra di noi. Aveva molto carattere, una tempra molto forte“.

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Agazio Menniti “si è saputo ritagliare il suo spazio in un ambiente come quello del San Camillo, che può essere coinvolgente, ma anche escludente”, ha spiegato ancora Delitala. Una grande personalità la sua, tanto che da entrare a far parte dell’équipe che ha salvato la vita a Manuel Bortuzzo, il nuotatore azzurro ferito a colpi di pistola nel febbraio 2019 a Casal Palocco (Roma) a seguito di uno scambio di persona. Menniti aveva seguito anche il decorso post-operatorio dell’atleta, mentre nella stessa giornata di giovedì (poche ore prima di morire) aveva salvato un altro paziente, vittima di emorragia cerebrale.

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