Blocco licenziamenti, è scontro tra il ministro Orlando e Confindustria. Cgil: “Governo ascolta troppo le imprese”

Continua lo scontro sullo sblocco dei licenziamenti, con il presidente di Confindustria che si scaglia contro il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Battaglia anche dai sindacati, che scenderanno in piazza venerdì.

blocco licenziamenti - meteoweek.com
scontro sul blocco dei licenziamenti (foto di archivio) – meteoweek.com

Scontro sul blocco dei licenziamenti e forti le critiche mosse al Ministero del Lavoro: da un lato Confindustria, che continua a chiederne l’abolizione e attacca il ministro Orlando, mentre dall’altro i sindacati, che insistono nel mantenere la misura fino al mese di ottobre. Nel frattempo, il ministro Orlando avrebbe inserito tal proroga fino ad agosto – in maniera pare del tutto inaspettata dal presidente degli imprenditori, Carlo Bonomi.

Al ministro Orlando, comunque, è già arrivato il sostegno dalla maggioranza, con il capodelegazione del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli che ha di recente affermanto in un post su Facebook: “La proposta del ministro Orlando in Consiglio dei ministri è stata chiara: consentire alle aziende un’ordinata uscita dal blocco dei licenziamenti, tutelando in questa fase ancora delicata per l’economia del nostro paese tanto i lavoratori quanto le imprese. Entrambi sono soggetti fragili in questa fase, non devono essere messe in contrapposizione né a livello politico, né su quello sociale. La proposta del Ministro Orlando, che ha ben spiegato durante il Consiglio dei Ministri le ragioni delle sue scelte, è chiara e condivisibile”.

Confindustria, “cambio di metodo inaspettato e inaccettabile”

“Avevamo incontrato il ministro, ed era stato trovato un accordo per prorogare il blocco al 30 giugno. Poi ci siamo trovati di fronte ad un cambio di metodo inaspettato e inaccettabile”, ha infatti esordito in una recente intervista Carlo Bonomi. Per Confindustria, del resto, il ministro Orlando pare non voglia affrontare “i veri problemi del mondo del lavoro”, che scavalca il tavolo del confronto e “propone un provvedimento di blocco al 28 agosto mentre in contemporanea il Parlamento vota lo stop ai licenziamenti fino al 30 giugno”.

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Ma a replicare è anche il segretario generale della Cgil. “Il messaggio che viene dato, ascoltando un po’ troppo Confindustria è che i problemi si risolverebbero con la libertà di licenziare”, ha infatti esordito Landini. E ha poi proseguito: “Credo che sia un messaggio sbagliato. Se le imprese hanno risorse e vengono dati loro finanziamenti e hanno opportunità di utilizzare la cassa interazione senza pagarla non deve essere un’opzione licenziare o no a seconda di quello che conviene. Se hai aiuti pubblici, se hai addirittura gli strumenti che in questi mesi possono evitare di ricorrere ai licenziamenti senza costi aggiuntivi, deve diventare un vincolo per le imprese utilizzare quegli strumenti anziché ricorrere ai licenziamenti”.

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Chiarissimo, poi, il messaggio che viene lanciato dal sindacato: “per noi la partita sul blocco dei licenziamenti non è chiusa“, sostiene ancora Landini, mentre evidenzia la reale e pericolosa possibilità che già a partire dal primo luglio potranno essere migliaia le persone a rimanere senza lavoro, “perché il governo ha ascoltato un po’ troppo Confindustria”.

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