Nuove regioni passano alla zona bianca: ecco come cambiano le regole

Il monitoraggio settimanale della diffusione del coronavirus nelle regioni porterà nuovi territori in zona bianca: le misure si allentano.

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Nuove regioni passano alla zona bianca: ecco come cambiano le regole – www.meteoweek.com – Credit: Google

Quattro nove regioni in zona bianca. Sarà questo – probabilmente – il bilancio del prossimo monitoraggio settimanale della diffusione del coronavirus nei territori italiani. La cabina di regia è prevista per domani, venerdì 4 giugno, quando l’Istituto superiore di sanità e il ministero della Salute dovranno valutare se “concedere” la libertà alle zone in cui la curva epidemiologica è in netto calo. Se la riunione andrà come previsto, da lunedì 7 giugno altre quattro regioni italiane dovrebbero passare in zona bianca, la fascia di rischio Covid meno restrittiva. Si tratta di Liguria, Veneto, Abruzzo e Umbria, che dovrebbero raggiungere Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna, passate in zona bianca lunedì scorso, 31 maggio.

Come passare in zona bianca

Per passare in zona bianca bisogna mantenere per tre settimane l’incidenza dei casi sotto ai 50 ogni 100 mila abitanti. Le prime tre ci sono riuscite ufficialmente, le seconde quattro probabilmente saranno confermate domani. Ma quali saranno le prossime regioni ad ottenere maggiori libertà dalle restrizioni Covid? Da lunedì 14 giugno potrebbero essere altre sei: l’Emilia-Romagna, la Lombardia, il Lazio, il Piemonte, la Puglia e la provincia autonoma di Trento. La settimana successiva, da lunedì 21 giugno, potrebbe essere il turno di Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Toscana, Sicilia e la provincia autonoma di Bolzano. A quel punto la Valle d’Aosta sarebbe l’unica regione ancora in zona gialla: l’ultimo passaggio dovrebbe avvenire lunedì 28 giugno.

Le regole in zona bianca

Coprifuoco, distanziamento, mascherine, assembramenti, bar e ristoranti

Ma quali sono le regole da rispettare in zona bianca? Innanzitutto non esiste più il coprifuoco, i cittadini saranno di nuovo liberi di tornare a casa all’orario che preferiscono. Resta però l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso, di mantenere il distanziamento, e rimangono vietati gli assembramenti. Così come sarà mantenuta la capienza ridotta nelle attività al chiuso come bar e ristoranti, appena riaperti anche nelle zone gialle.

Per questo è raccomandata la prenotazione per gli utenti, mentre i proprietari delle attività dovranno mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni, per consentire il tracciamento di eventuali contagi. Verrà mantenuta anche l’abitudine di misurare la temperatura delle persone e di mettere a disposizioni soluzioni igienizzanti. I clienti dovranno indossare la mascherina in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo, i menù continueranno a essere digitali, in stampa plastificata e igienizzabili, oppure in carta “usa e getta”. I titolari di bar e ristoranti avranno l’obbligo di disinfettare i locali.

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Stadi e palazzetti

Potranno tornare anche gli spettatori in stadi e palazzetti. Ma la capienza resterà limitata come per la attività commerciali. La capienza consentita infatti non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e – comunque – il numero massimo di spettatori non può essere superiore a mille per gli impianti all’aperto, e a 500 per gli impianti al chiuso. Le attività dovranno svolgersi nel rispetto delle linee guida adottate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), sulla base di criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico. E quando non sarà possibile rispettarle, sarà vietata la presenza del pubblico.

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Matrimoni

Per quanto riguarda i matrimoni, infine, saranno accessibili con il green pass. Anche in zona bianca. Tutti gli invitati alle feste che si organizzano dopo le “cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, devono svolgersi nel rispetto di protocolli e linee guida”. Dovranno quindi dimostrare di essere vaccinati, di essere recentemente guariti dal Covid, o di aver fatto un tampone negativo nelle 48 ore precedenti.

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