Vaccinazione eterologa, Crisanti: “Senza dati le opinioni sul mix di vaccini non contano”

Il virologo Crisanti sulla polemica legata alla vaccinazione eterologa: “Senza dati le opinioni sul mix di vaccini non contano. Rischiano di essere posizioni avventate, meglio attenersi all’Ema”.

Crisanti mix vaccini - meteoweek
Crisanti sul mix di vaccini (foto di archivio) – meteoweek.com

Polemica sul mix di vaccini, quella mossa dal professor Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all’università di Padova. Secondo quanto ha recentemente ribadito all’Adnkronos Salute, la soluzione del mix tra vaccini, dopo lo stop introdotto in Italia ad AstraZeneca per la fascia di popolazione al di sotto dei 60 anni, “non è supportata da dati“. E “senza dati non si può pronunciare nessuna affermazione con sicurezza”.

Crisanti sulla vaccinazione eterologa: “Un pasticcio non supportato dai dati”

Chiara la linea del professor Cristanti, in merito al mix di vaccini anti-Covid tra la prima e la seconda dose dopo lo stop ad AstraZeneca: “Quello che penso io non conta niente, ma nemmeno quel che pensano altri esperti, Cts compreso. Senza dati qualsiasi convinzione può essere avventata. Senza dati non si può pronunciare nessuna affermazione con sicurezza”.

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Una situazione, quella della vaccinazione eterologa,  che il professore definisce “pasticcio”, ma per il quale “rimane ferma come riferimento la posizione dell’agenzia europea del farmaco Ema, che in un comunicato ribadisce di nuovo che AstraZeneca è sicuro ed efficace. Conclusione che peraltro condivido”. Questo poichè, ha spiegato Crisanti, “a questo pasticcio che è stato fatto si cerca di rimediare proponendo la doppia vaccinazione. Personalmente penso che dal punto di vista immunologico scientifico non ci dovrebbero essere problemi, ma rimane il fatto che implementiamo una misura che dal punto di vista sperimentale non è supportata da dati”.

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Una misura, tuttavia, che è stata suggerita dal Comitato Tecnico Scientifico e che è stata ulteriormente ribadita dal ministro della Salute Roberto Speranza – con il via libera dato anche dall’Agenzia Italiana del Farmaco. Ma sarebbe proprio dal Cts che, secondo Crisanti, sarebbe iniziato tutto l’inghippo. “Il pasticcio lo ha combinato il Cts,  perché, secondo quanto è stato reso noto, ha detto di non rilevare obiezioni nel ricorso ai vaccini a vettore virale in open day destinati a persone dai 18 anni in su. Ma prima aveva parlato di uso preferenziale di AstraZeneca negli over 60. Per me questo ha un solo significato: nel limite delle possibilità. E le possibilità di usare altri vaccini c’erano”, ha evidenziato infatti Andrea Crisanti.

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