USA, arriva la prima condanna per l’assalto al Campidoglio: niente carcere

Arriva la prima condanna per l’assalto al Campidoglio: niente carcere per la 49enne Anna Morgan-Lloyd. Ammenda, servizi sociali e libertà vigilata: “Non sarei mai stata lì se avessi saputo”. 

Anna Morgan-Lloyd - meteoweek.com
niente carcere per Anna Morgan-Lloyd – meteoweek.com

Una donna dell’Indiana è diventata la prima persona condannata nell’assalto di gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti. Si tratta di Anna Morgan-Lloyd, che si è dichiarata colpevole in tribunale federale di un solo reato: quello relativo all’irruzione a Capitol Hill insieme agli altri rivoltosi pro Trump. Per la donna niente carcere: sono stati infatti disposti tre anni di libertà vigilata, 500 dollari di ammenda, e 40 ore di servizio alla comunità. La corte ha inoltre proibito a Morgan-Lloyd di acquistare un’arma da fuoco – secondo i termini della sua libertà vigilata.

Anna Morgan-Lloyd: “Se avessi saputo, non l’avrei mai fatto”

Il giudice distrettuale degli Stati Uniti Royce Lamberth ha emesso la sentenza alla 49enne nella giornata di mercoledì pomeriggio, in un’udienza in teleconferenza. Per il giudice, Morgan-Lloyd ha evitato il carcere perché non ha partecipato alle violenze che hanno caratterizzato l’assalto al Campidoglio, condannando invece coloro che vi hanno preso parte. “Questa non è stata una manifestazione pacifica. Non è stato un incidente diventato violento. Penso anche che alcuni di questi imputati in questi casi non faranno quello che hai fatto tu. Alcuni di loro non diranno di aver fatto qualcosa di sbagliato”, ha sentenziato Lamberth rivolgendosi all’imputata.

A differenza di Anna Morgan-Lloyd, che ha ammesso le sue colpe, sono tanti i sostenitori di Trump che invece continuano a difendere il loro comportamento in Campidoglio. “Non voglio creare l’impressione che la libertà vigilata sia l’esito automatico, perché non lo sarà”, ha poi evidenziato il giudice federale, avvertendo che per gli altri rivoltosi le porte del carcere verranno probabilmente aperte.

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Dal canto suo, Morgan-Lloyd ha affermato in lacrime che quel giorno intendeva soltanto mostrare sostegno pacifico all’ex presidente Donald Trump. “Mi vergogno che quel giorno sia diventata una selvaggia dimostrazione di violenza”, ha detto in tribunale. “Non sarei mai stata lì se avessi avuto la minima idea che sarebbe andata a finire in quel modo, perché non è mai stata mia intenzione far parte di qualcosa che è così vergognoso per il popolo americano”.

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Nel suo appello alla corte, Morgan-Lloyd ha scritto di essersi “vergognata” della sua partecipazione al raduno trasformatosi in rivolta, e ha aggiunto che ha imparato dalle sue azioni attraverso l’analisi di film e libri consigliati dal suo stesso avvocato – nel documento, non a caso, avrebbe allegato riassunti della trama di “Schindler’s List” e “Just Misericordia”. “Ho imparato che anche se viviamo in un paese meraviglioso, le cose devono ancora migliorare. Le persone di tutti i colori dovrebbero sentirsi al sicuro come me quando cammini per strada”, ha spiegato Morgan-Lloyd alla corte.

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