Fapi, 263 scadenze entro fine luglio: “Riforma fiscale non può essere rinviata”

Fisco, il presidente della Fapi in una nota ufficiale: “In calendario 263 scadenze fiscali entro fine luglio, peso troppo grande per piccoli imprenditori. Riforma fiscale non può essere rinviata”.

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Fapi, necessaria la riforma fiscale – meteoweek.com

Fissata al 30 giugno la scadenza ultima per il versamento del saldo e del primo acconto delle imposte dirette e dell’Iva, con il pagamento delle imposte sostitutive per le rivalutazioni. Dal primo luglio, inoltre, è prevista la ripartenza della macchina del Fisco, con i contribuienti che dovranno procedere all’invio delle cartelle esattoriali rimaste congelate negli ultimi mesi a seguito dei numerosi rinvii.

Per dare un po’ di respiro ai contribuenti, il governo di Mario Draghi è tuttavia al lavoro per prorogare (ancora) i termini ultimi di versamenti e pagamenti. Secondo quanto riportto da Il Sole 24 Ore, un nuovo Dpcm dovrebbe infatti far slittare il saldo e il primo acconto delle imposte dirette e dell’Irap dal 30 giugno al 20 luglio 2021, il tutto senza maggiorazioni. Ancora incertezze, invece, per quanto riguarda il versamento dell’imposta sostitutiva delle rivalutazioni, previsto in scadenza per la fine di giugno. Ancora in forse, invece, il rinvio per gli atti e le cartelle esattoriali, la cui riscossione potrebbe essere invece prorogata al prossimo 31 agosto.

“Pace e riforma fiscale, provvedimento che non va rinviato”

Proprio a seguito delle gravose pressioni sui contribuenti già in difficoltà a seguito della crisi economico-sanitaria, l’esecutivo è tuttavia al lavoro per strutturare la pace e la riforma fiscale – un intervento, questo, più volte sollecitato dal presidente nazionale della Fapi, Gino Sciotto. Il presidente, infatti, ha ampiamente sottolineato come sia “necessario rafforzare il tessuto produttivo ed economico del Paese: artigiani, commercianti e piccole imprese chiedono un taglio delle tasse, del costo del lavoro, ma anche una definizione tombale delle cartelle esattoriali. Le piccole partite IVA sono disponibili ad andare oltre la logica dei ristori che ha scandito questi mesi di pandemia. Ora è giunto il momento di lavorare insieme al Governo per un piano di rilancio economico ed occupazionale per il Paese”. In tal senso, come è stato ribadito nelle scorse ore, “la riforma fiscale non può essere rinviata”.

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“Ci sono in calendario 263 scadenze fiscali entro fine luglio. Si tratta di un coacervo di tasse che rischia di affossare la ripresa economica in atto. Artigiani, commercianti e piccoli imprenditori non sono in condizione di sopportare il peso di tutte queste imposte a cui si aggiungeranno le cartelle esattoriali che devono essere notificate dopo due anni di continui lockdown. È necessario che arrivi in Parlamento un provvedimento di pace e di riforma fiscale che non può essere più rinviato”. Queste le parole del presidente nazionale della Fapi, Gino Sciotto, nell’utima nota ufficiale.

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Parole che poi proseguono e aggiungono: “Al premier Draghi chiediamo di mettere mano ad una riforma fiscale che semplifichi il sistema di tassazione e lo renda più competitivo abbassando le aliquote. Urge una visione innovativa della tassazione incentrata anche sulla capacità di ridurre il carico fiscale per quelle imprese che investono in Italia e generano nuovi posti di lavoro”.

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