Omicidio Mollicone: importanti rivelazioni a 20 anni dal delitto

Serena voleva denunciare il figlio del maresciallo Mottola, per questo motivo sarebbe stata uccisa. La scioccante rivelazione al processo

Sono passati vent’anni dal delitto di Arce, una triste vicenda di cui ancora non si vede la fine. Gli investigatori sono ancora al lavoro per portare luce sull’omicidio di Serena Mollicone, la 18enne scomparsa nel 20021 e ritrovata morta pochi giorni dopo nel bosco di Arce, in provincia di Frosinone. Il corpo fu trovato con un vistoso ematoma e una busta di plastica in testa che ne avrebbe provocato la morte per asfissia.

Le indagini e le dichiarazioni dell’allora fidanzato Michele Fioretti, hanno rivelato che Serena volesse denunciare il figlio del maresciallo Mottola, d’istanza in zona, per possesso e spaccio di droga e per questo motivo sarebbe stata uccisa. “Il figlio del maresciallo Mottola – gli avrebbe detto Serena – si fa le canne e spaccia, bell’esempio per Arce. Prima o poi lo vado a denunciare“.

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Il Gup Domenico Di Croce ha dunque deciso di rinviare a giudizio i carabinieri Quatrale, Suprano e Mottola, l’ex comandante della stazione di Arce, come anche la moglie di quest’ultimo Anna Maria e loro figlio Marco, con l’accusa, a vario titolo, di concorso in omicidio volontario, occultamento di cadavere, istigazione al suicidio e favoreggiamento. In aula erano presenti i cinque imputati.

Stando alle indagini Serena avrebbe avuto una discussione con Marco Mottola e, durante un’aggressione, sarebbe caduta a terra battendo la testa e svenendo. A quel punto i Mottola, pensando alla sua morte, l’avrebbero poi portata nel bosco e infine soffocata con una busta di plastica.

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