Ma davvero il Green pass viola gli articoli della Costituzione Italiana?

Per alcuni cittadini ed esponenti politici la nuova misura introdotta da Draghi sarebbe contraria alla Carta costituzionale. Verifichiamo.

Il Governo ha deciso: il Green pass sarà obbligatorio dal 6 agosto per una serie di attività e luoghi (al momento sono esclusi i trasporti), e sarà concesso a chi avrà ricevuto almeno la prima dose di vaccino anti-Covid. Il risultato di questa scelta nel dibattito pubblico è stato quello di una pioggia di commenti e critiche, soprattutto dall’opposizione e dalla Lega.

In molti hanno parlato addirittura di “dittatura sanitaria“, epiteto usato oltremodo a sproposito da esponenti politici, oppositori al vaccino, sostenitori della libertà di scelta, no-vax e qualche complottista. Questo nutrito gruppo di presone ha invocato anche la Costituzione italiana, sostenendo che l’obbligatorietà sarebbe contraria ai dettami della carta costituzionale.

Partendo dal presupposto che il Green pass servirà, come detto, per accedere a determinati luoghi, eventi o per svolgere alcune attività pubbliche, il vaccino non è ancora stato reso obbligatorio. Il modello di questa formula è infatti quello transalpino avviato dopo la quarta ondata in Francia. La sua introduzione ha avuto subito un effetto positivo: il boom di prenotazioni per le inoculazioni. La stessa cosa sta avvenendo in queste ore in Italia, dove attualmente abbiamo raggiunto solo il 46,6% della popolazione con vaccinazione completata, contrariamente a quanto previsto dal Commissario all’emergenza Covid generale Francesco Figliuolo

LEGGI ANCHE: Draghi: “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire”. E Salvini resta solo

IL GREEN PASS E’ ANTICOSTITUZIONALE?

Ma dicevamo di come l’introduzione del Green pass violi le norme della nostra carta costituzionale. Non è esattamente così e possiamo vederlo nello specifico.

L’articolo 16 della Costituzione italiana si riferisce alla libera circolazione sul territorio italiano e recita: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Ecco quindi il primo punto: per salvaguardare la salute pubblica Parlamento ed Esecutivo possono decidere di limitare gli spostamenti. Ma qualora si sia in possesso del Green pass, la limitazione decade.

LEGGI ANCHE: Il caso Voghera riapre il dibattito su possesso di armi e legittima difesa

E ancora l’articolo 32 della Costituzione sancisce: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Anche qui possiamo il testo definisce che i trattamenti sanitari possono essere obbligatori qualora lo decida lo Stato, basti pensare ai TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). Ma, come già detto, il vaccino non è stato reso obbligatorio e spostamenti e luoghi sono accessibili qualora si sia in possesso del certificato.

Nessuna dittatura sanitaria o violazione della Costituzione, dunque. Il Green pass può essere soggetto a critiche, modifiche o aggiustamenti, ma non viola le nostre libertà personali data l’emergenza sanitaria. Almeno se ci si riferisce ai dettami della Carta.

Impostazioni privacy