20 anni in Afghanistan ma parlano come se lo scoprissero solo ora

20 anni di occupazione dell’Occidente nel Paese, ma gli esponenti dei partiti italiani sembrano cadere dalle nuvole. Dove sono stati finora?

La democrazia non si può esportare con la guerra“, è il titolo dell’intervista di Enrico Letta apparsa oggi sul quotidiano la Repubblica. Si parla ovviamente di Afghanistan, si parla ovviamente del crollo del governo afgano sostenuto dalle forze armate occidentali che sono state presenti nel Paese per 20 anni e che ora hanno lasciato il passo (troppo) facilmente al ritorno al potere dei talebani.

Lo si diceva anche 20 anni fa quando gli Stati Uniti decisero di invadere il Paese con il sostegno anche dell’Italia. Una guerra infinita che ha portato ulteriore instabilità all’Afghanistan ed è costata tantissimo in termini economici e soprattutto di vite umane. “Ho sentito tutti i ministri competenti e ho avuto un colloquio con Josep Barroso. Sono ore decisive e non devono essere sprecate. Non possono essere questi i titoli di coda dell’impegno dell’Occidente in Afghanistan” continua Letta. E ancora E’ stata una guerra disseminata di tanti errori. Le immagini della fuga caotica da Kabul sono un’onta che cancella quanto fatto di buono” dice, ma noi ricordiamo che il segretario del PD è stato Presidente del Consiglio quando l’Italia decideva di rifinanziare la missione italiana nel Paese, costata la vita di 53 concittadini.

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A 20 anni dalla scellerata politica americana di “esportare la democrazia“, i politici italiani parlano come se in questi due decenni non fossero anche loro responsabili del fallimento occidentale. Il tutto mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio viene fotografato in spiaggia in compagnia del presidente della regione Puglia Emiliano e l’ex-ministro Boccia. Forse non era al corrente del ritiro delle truppe italiane, annunciato mesi fa, dal territorio afgano? E non era il proprio il M5S che parlava della necessità di andare via dall’Afghanistan il prima possibile, cavallo di battaglia sul tema esteri del Movimento in questi anni? Se la situazione non fosse così drammatica, ci sarebbe quasi da ridere leggendo che l’incontro di Di Maio con il ministro della Difesa Lorenzo Guerini sulla situazione in Afghanistan è stato convocato per il 24 di agosto, giusto in tempo per farsi la settimana di ferragosto tranquilla in spiaggia, mentre decine di uomini tentano di fuggire da Kabul attaccati agli aerei americani, precipitando al suolo.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al mare durante la crisi in Afghanistan, in compagnia di Michele Emiliano e Francesco Boccia

Parlano come se si accorgessero solo oggi che in Afghanistan la gente muore. Un altro ex-premier si accorge del problema solo ora e chiede all’attuale PdC Mario Draghi di farsi promotore di “un’iniziativa per sottolineare l’importanza di una nuova coalizione contro il terrorismo internazionale” che potrebbe rinnovarsi data la situazione afgana. Lo ha detto Matteo Renzi durante una diretta sulla sua pagina Facebook. “Il 30 e 31 ottobre – ha aggiunto Renzi – si terrà in Italia il G20, è una grande chance per tutti noi. Nel momento in cui l’Occidente purtroppo ha fallito, abbiamo il dovere, come italiani di prendere un’iniziativa e fare del G20 romano il luogo nel quale tornare a discutere di queste cose“. Anche con Renzi premier il finanziamento alla missione in Afghanistan era stato rinnovato, di attenzionare maggiormente le problematiche sociali e militari nel Paese non ha mai detto nulla. Ma oggi è il giorno in cui bisogna riempirsi la bocca per coprire i titoli dei giornali.

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E via così. Interviene anche Antonio Tajani che per due anni e mezzo ha ricoperto il ruolo di Presidente del Parlamento europeo: “L’Occidente eviti che la sconfitta si trasformi in una catastrofe. Onu, Nato ed Unione Europea diano vita ad un piano umanitario per l’Afghanistan. Soltanto salvando vite umane l’Occidente potrà riscattarsi evitando di perdere ulteriormente la faccia“. Ma dove è stata l’Europa in questi anni e dove era lui, Tajani, quando era ai vertici dell’Ue?

Il colpo finale lo assesta Matteo Salvini con la sua ossessione per i migranti e per “l’invasione” di profughi che tanto infastidisce il leader della Lega: “Accogliere in Italia alcune decine di persone che hanno collaborato con la nostra ambasciata mi sembra doveroso, ma che nessuno ci venga a parlare di accogliere decine di migliaia di afgani. In Italia abbiano già accolto 35 mila clandestini, gli altri paesi europei facciano il loro“. Per chi non lo sapesse, Salvini è stato ministro dell’Interno ed è ai vertici del partito dal 10 anni. Il circo ha completato la sua farsa.

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