Scuola, didattica in presenza: ecco tutto quello che manca

Scuola, sono tanti i nodi da sciogliere in vista delle ripresa delle lezioni in presenza: ecco tutto quello che manca

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MeteoWeek.com (Photo by Diana Bagnoli/Getty Images)

Nonostante l’accordo raggiunto, lo scorso 13 agosto, sul nuovo Protocollo di sicurezza per la ripresa dell’anno scolastico in presenza, sono tanti i nodi ancora da sciogliere: il dossier più  scottante è quello relativo ai tamponi gratuiti per il personale scolastico che alla ripresa delle lezioni non risulterà vaccinato. Nel Protocollo è prevista la possibilità per le scuole di stipulare accordi con le Aziende Sanitarie Locali per coprire i costi dell’eventuale effettuazione di tamponi diagnostici al personale scolastico: “Le istituzioni scolastiche, mediante accordi con le Aziende Sanitarie Locali o con strutture diagnostiche convenzionate, utilizzeranno tali risorse anche per consentire di effettuare tamponi diagnostici al personale scolastico, secondo le modalità previste dall’Autorità sanitaria”, si legge nel testo del Protocollo.  Tuttavia, dopo le critiche arrivate in quanto tali agevolazioni sono state interpretate come una concessione ai No Vax, è stato lo stesso Ministero dell’Istruzione a precisare che tale possibilità è contemplata solo per chi non può vaccinarsi per motivi di salute. Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha poi ribadito che le scuole “potranno intervenire a favore dei più fragili, specificatamente coloro che non sono vaccinabili e che risultano, quindi, anche i più esposti al contagio”.  

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Eppure, secondo i sindacati della scuola, gli stessi che hanno firmato l’accordo, l’interpretazione della norma da parte del Ministero sarebbe troppo restrittiva: I costi per i tamponi debbono essere a totale carico delle scuole utilizzando i fondi specifici erogati dal Ministero per la profilassi anti-Covid”, ha replicato la Uil. Insomma, i rappresentanti sindacali non accettano di essere bollati come No Vax, anche perché, fanno notare, proprio nel documento è previsto l’impegno da parte del Ministero dell’Istruzione “a richiedere al Ministero della Salute di garantire una corsia preferenziale per la vaccinazione del personale scolastico, attraverso degli accessi prioritari, al fine di ampliare la platea dei vaccinati”. Ecco perché hanno inviato una missiva al Ministero dell’Istruzione: “Come oramai caratteristica di codesto Ministero, contemporaneamente alla produzione di accordi condivisi si emanano disposizioni unilaterali che interpretano accordi o introducono ulteriori elementi di complessità non condivisi e difformi dalle intese”, hanno scritto Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals. Del resto, la decisione di garantire tamponi gratuiti è motivata dalla considerazione che la scuola è un luogo di lavoro: ebbene, sottolineano sempre i rappresentanti sindacali, dal momento il Green Pass prevede anche la possibilità di sottoporsi a un tampone ogni 48 ore, il relativo onere finanziario non può ricadere sui dipendenti.

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Infine, è stata confermata nel Protocollo la norma del distanziamento di un metro tra i banchi e di due metri tra quest’ultimi e la cattedra: non è, però, un obbligo ma una raccomandazione. “Si prevede il rispetto di una distanza interpersonale di almeno un metro (sia in posizione statica che dinamica) qualora logisticamente possibile e si mantiene anche nelle zone bianche la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra del docente. Con riferimento ai servizi educativi dell’infanzia, non essendo sempre possibile garantire l’adozione di alcune misure di prevenzione (quali il distanziamento e l’uso di mascherine), è raccomandata una didattica a gruppi stabili”, si legge nel testo.

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