Qatar, Amnesty: autorità non hanno investigato su decessi di migliaia di lavoratori migranti

Un report di Amnesty International denuncia che negli ultimi 10 anni le autorità del Qatar non hanno svolto indagini sui decessi di migliaia di lavoratori migranti nonostante vi fossero le prove che le morti fossero legate alle condizioni lavorative

Qatar-Meteoweek.com

Un report di Amnesty International denuncia come le autorità del Qatar non abbiano investigato in merito alle morti di migliaia di lavoratori migranti nonostante vi fossero le prove che i suddetti decessi fossero legati alle condizioni di lavoro. Da quello che emerge dal rapporto, il Qatar sarebbe solito emettere certificati senza indagare in modo consono, attribuendo quindi le morte a cause naturali o problemi di cuore generici. Tali attestati impediscono alle famiglie di chiedere un risarcimento, famiglie che versano in gravi difficoltà economiche e che perdono l’unica persona che percepisca un reddito.

«Quando uomini relativamente giovani e in buone condizioni di salute muoiono improvvisamente dopo aver lavorato molte ore sotto un caldo estremo, sorgono forti dubbi sulla sicurezza delle condizioni di lavoro in Qatar. Non indagando su questi decessi, le autorità ignorano segnali preoccupanti che, se colti, potrebbero contribuire a salvare vite umane. Siamo di fronte a una violazione del diritto alla vita e al diniego del diritto delle famiglie delle vittime a un rimedio», spiega Steve Cockburn, direttore del programma Giustizia sociale ed economica di Amnesty.

«Chiediamo alle autorità del Qatar di indagare a fondo sulle morti dei lavoratori migranti. Se questi sono stati esposti a condizioni di pericolo, come il caldo estremo, e non sarà stata accertata alcun’altra causa del decesso, esse dovranno risarcire adeguatamente le famiglie e agire immediatamente per proteggere gli altri lavoratori migranti», afferma Cockburn.

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Il rapporto di Amnesty International è basato sull’analisi di 18 certificati di morte, di cui 15 non contengono info sulle cause del decesso, ma vi sono frasi come «grave crisi cardiaca originata da cause naturali», «non precisata crisi cardiaca» o «acuta crisi respiratoria originata da cause naturali». Espressioni del genere sono contenute anche nei documenti riguardanti 35 morti per «motivi non collegati al lavoro» occorse dal 2015 in impianti e infrastrutture dei mondiali di calcio 2022.

Da un’analisi approfondita dei suddetti dati emerge che la maggior parte dei decessi di lavoratori migranti non hanno spiegazione. Dal 2010 al 2019 hanno perso la vita 15.021 lavoratori stranieri e le cause delle morti non sono attendibili.

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Le autorità del Qatar, che è uno degli stati con maggiori risorse al mondo, devono assolutamente mettere fine a questa situazione. La richiesta di Amnesty International è quella di rinforzare le norme sulla tutela dei lavoratori dalle temperature eccessive inserendo momenti di pausa obbligatori e investigando in modo più consono, migliorando le procedure di emissione di certificazione e risarcimento delle morti dei lavoratori migranti.

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