Green Pass, arriva il caos nelle scuole: ed è solo l’inizio

Durante il primo giorno di riapertura delle scuole, arrivano già notizie di problemi dalle scuole per i controlli sul Green Pass. 

Le scuole stanno per riaprire ma, purtroppo, i nodi da sciogliere sono ancora moltissimi. A partire da oggi, primo settembre, il Green Pass sarà obbligatorio per tutto il personale scolastico. Chi non si munirà di certificato vaccinale, non potrà accedere alle strutture scolastiche. La sua, sarà automaticamente considerata come un’assenza ingiustificata. Dopo cinque giorni di assenza ingiustificata, il rapporto di lavoro verrà sospeso e il dipendente non riceverà più lo stipendio. Condizioni, queste, naturalmente molto rigide e che, per certi versi, limitano e non poco la libertà individuale di ciascuno. E’ per questo che, oltre ai no vax, ci sono i No Pass: coloro che si oppongono all’introduzione del Certificato considerato, senza dubbio, una sorta di ricatto e di obbligo indiretto. Chi sostituirà i docenti assenti? Ci saranno dei supplenti, per le cui spese di copertura sono stati stanziati ben 358 milioni di euro previsto dallo stesso decreto. Agli studenti non è invece richiesto il green pass ma è possibile che questo accada prossimamente dal momento che non si esclude l’introduzione del Green Pass anche in ulteriori esercizi al chiuso oltre quelli già previsti.

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Le lezioni si svolgeranno in presenza, con mascherina obbligatoria, ma è vietato l’accesso agli istituti con una temperatura corporea superiore a 37,5 °. Per il controllo della certificazione è stata messa appunto una piattaforma, che consentirà un controllo automatizzato della certificazione verde, sempre usando la app Verifica C19. Le cose, a dirle così, sembrano quasi semplici. E invece, iniziano già le prime problematiche. Stesso iter anche per  accedere agli atenei italiani: nelle università è obbligatorio il green pass dal 1° settembre. Vale la stessa regola prevista per il personale scolastico (dopo cinque giorni di assenza ingiustificata scatta la sospensione del rapporto di lavoro e dello stipendio). Con un passo ulteriore rispetto a quanto previsto per le scuole: anche gli studenti universitari sono obbligati a esibire la certificazione verde per seguire le lezioni in presenza o per sostenere gli esami.

Partono le denunce 

Ma la questione è tutt’altro che semplice e, a poche ore dallo squillo delle prime campanelle, già arrivano segnali di tensione dagli Istittui. Due professori di una scuola superiore di Torino, infatti, sono stati respinti dal preside della scuola dove insegnano, proprio nel primo giorno di attività didattica che si è rivelato tutt’altro che semplice. Giuseppe Pantaleo e Alisa Matizen, docenti al Curie-Levi, nella sede di via La Salette, erano sprovvisti del Green Pass ma erano in possesso di un certificato scritto da un medico, tuttavia non ritenuto valido. Per questo motivo, Pantaleo ha denunciato il dirigente scolastico per abuso d’ufficio. La denuncia, partita alla stazione Carabinieri di Pozzo Strada, è stata seguita da un locale. La Matizen, invece, non ha sporto denuncia. Fanno eco, intanto, le parole di Pantaleo: “Non sono un No Vax né un negazionista ma, essendomi informato, ho dubbi, obiezioni su questo vaccino. E non mi sono vaccinato per mie patologie pregresse”, ha detto.

Le criticità, però, potrebbero presto aumentare. I No Pass hanno annunciato presto proteste e, non è escluso, che proprio dalle scuole arrivino segnali di forte tensione. Un anno scolastico che dovrebbe partire in presenza, ma nonostante siano trascorsi mesi dall’inizio dell’emergenza epidemiologica, resta ancora un forte nodo sui trasporti. Resta da valutare, inoltre, in che modo a scuola si propagheranno ancora contagi.

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