Scuola, via al Green Pass obbligatorio: le modalità di verifica e i dubbi dei presidi

Da oggi 1° settembre il Green Pass è diventato obbligatorio anche a scuola per insegnanti e personale scolastico, ma le modalità di controllo non sono ancora ben definite. Nelle prossime settimane, infatti, le verifiche diventeranno automatizzate tramite una piattaforma informatica. Fino ad allora, tuttavia, i controlli avverranno manualmente ad opera di uno o più “verificatori”. L’Associazione nazionale presidi, in tal senso, nutre numerosi dubbi.

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Il Green Pass adesso è obbligatorio anche negli istituti scolastici – meteoweek.com

Il Ministero dell’Istruzione, attraverso una circolare, ha illustrato le modalità di controllo del GreenPass, dal 1° settembre obbligatorio per docenti e personale scolastico. Le verifiche saranno automatizzate e verranno effettuate attraverso una piattaforma informatica. Essa, tuttavia, non è ancora pronta. Gli istituti, finché ciò non accadrà (presumibilmente intorno al 13 settembre), dovranno dunque “ricorrere all’opera contestuale di più soggetti ‘verificatori’, ciascuno delegato all’utilizzo dell’App ‘Verifica C19′”, ovvero l’apposito lettore del QR Code, installato su un dispositivo mobile. Ciò dovrà avvenire ogni giorno prima dell’accesso dei lavoratori in sede, esclusivamente per coloro per cui è prevista la presenza (non dunque tutti quelli per svariate ragioni, come ferie o giorno libero, non ci saranno). A seconda del “numero di dipendenti di ciascuna istituzione scolastica, potrebbero dunque determinarsi, soprattutto nei momenti di inizio e fine delle lezioni, rallentamenti nelle operazioni materiali di verifica della validità della certificazione”, ha avvisato il ministero.

Le modalità definite dal ministro Patrizio Bianchi, tuttavia, non convincono i presidi ed i dirigenti degli istituti scolastici. Il nodo più importante, in tal senso, riguarda le figure dei ‘verificatori’. Chi sono? In teoria il dirigente scolastico o un suo delegato, ma per accelerare le operazioni il compito potrebbe anche essere affidato a personale non in servizio nelle scuole. Le perplessità, in tal senso, sono tante. Quel che è certo, ad ogni modo, è che i soggetti in questione “potranno raccogliere solo i dati strettamente necessari all’applicazione delle misure previste in caso di mancato rispetto degli obblighi sul Green pass”, nel rispetto della privacy. In caso di schermata rossa, infatti, si andrà incontro alla segnalazione di una assenza ingiustificata e, nel caso in cui esse superino il limite consentito, sospensione del rapporto di lavoro e del pagamento dello stipendio.

La nota dei presidi sul Green Pass a scuola

L’Associazione dei presidi (Anp), attraverso una nota, ha affermato di “condividere alcune delle indicazioni fornite dall’Amministrazione, avendo peraltro già inviato ieri, ai colleghi, analoghi suggerimenti, unitamente alla modulistica del caso e, nello specifico: decadenza del neoimmesso o del supplente privi di certificazione verde la cui individuazione non è seguita dalla presa di servizio, assenza ingiustificata del docente trasferito/assegnato/utilizzato privo di certificazione verde, sospensione dal servizio dopo quattro giorni di assenza ingiustificata del lavoratore anche non continui, rimborso dei tamponi al solo personale esentato dalla vaccinazione come azione di screening periodico”, si legge. A tal proposito, il gruppo “esprime il suo favore nei confronti di tali ipotesi, frutto di quell’interpretazione, da noi sempre caldeggiata, che è però ben più restrittiva di quanto riportato, sul punto, nel Protocollo MI-OOSS del 14 agosto scorso. Appare, dunque, sempre più evidente la contraddizione tra il testo del Protocollo e le azioni da mettere in campo, ribadite durante l’odierna conferenza di servizio. L’Anp invita i colleghi ad attenersi esclusivamente alle indicazioni fornite dal Ministero con Nota 18 agosto 2021”.

Allo stesso tempo, tuttavia, l’Anp ha reso note le proprie perplessità in merito alle modalità di controllo dei Green Pass per docenti e personale scolastico ed, in particolare, in merito a “la possibilità di esigere, previa espressa previsione nel DVR, l’esibizione della certificazione verde da parte di persone non in servizio presso le scuole”, viene sottolineato nella nota. “Tale affermazione confligge con l’inesistenza, alla data odierna, di norme che estendano quanto imposto al personale scolastico ad altre categorie di cittadini. D’altra parte, lo stesso Garante della Privacy si è espresso oggi chiaramente sulla questione, ribadendo il rispetto del principio di necessità e fornendo ulteriori precisazioni, come si evince dal parere”. Punti interrogativi emergono anche da aspetti come “l’attribuzione, al dirigente scolastico, della competenza a irrogare la sanzione amministrativa prevista per il mancato possesso e/o esibizione della certificazione verde in assenza di espressa previsione di legge al riguardo” e “l’asserita sufficienza, ai fini della loro risoluzione in caso di regolarizzazione da parte del titolare sospeso per mancata esibizione del Green Pass, dell’inserimento, nei relativi contratti di supplenza, di una clausola di risoluzione espressa mentre resta insoluto il problema della mancata individuazione del termine del contratto stesso (imposta dall’art. 41 del ccnl di comparto)”.

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I presidi continuano ad avere alcuni dubbi sul Green Pass a scuola – meteoweek.com

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La conferenza di servizio, intanto, è stata eseguita da tutti i dirigenti, ma affinché il nuovo anno scolastico possa prendere il via in sicurezza saranno necessarie da parte del Ministero della Salute ulteriori chiarimenti. “A fronte di alcune indicazioni chiare, ve ne sono state altre che hanno generato confusione tra i colleghi, eludendo aspetti importanti sui quali continueremo a chiedere delucidazioni”. L’Anp, conclude la nota, “supporterà costantemente i colleghi e fornirà, come sempre, tutti gli strumenti gestionali e interpretativi utili per organizzare al meglio le principali attività”.

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