Enrico Varriale indagato per stalking: persecuzione, insulti e botte alla ex compagna

Il giornalista sportivo Rai, Enrico Varriale, ora indagato per stalking. Accusato di botte alla ex compagna, con minacce, insulti e persecuzione. Lui si difende: “Accuse del tutto false”. Disposta misura cautelare: “Personalità aggressiva, incapace di autocontrollo”.

Enrico Varriale stalking - meteoweek.com
Enrico Varriale accusato di stalking – meteoweek.com

Enrico Varriale, giornalista sportivo Rai, è finito al centro di un’inchiesta della Procura di Roma. Si parla di atti persecutori e lesioni personali nei confronti della sua ex compagna, con la quale aveva programmato di convivere. La donna avrebbe infatti dichiarato di essere stata vittima di botte, insulti e stalking. L’opinionista però si difende, parlando di “accuse false”. Mentre il gip ha disposto la misura cautelare del “divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa”, la duplice prescrizione di “non comunicare con lei” neppure “per interposta persona”, e di “allontanarsi immediatamente in caso di incontro fortuito, riponendosi a 300 metri di distanza”. Le sue “condotte reiterate” di molestia e minacce, infatti, avrebbero provocato alla donna “un grave stato di ansia e paura”, con “attacchi di panico, fatica nella respirazione e tachicardia, tali da immobilizzarla”, nonché “un fondato timore per la propria incolumità, costringendola ad alterare le abitudini di vita”.

 Varriale si difende: “Accuse del tutto false”

Una relazione finita in tribunale per atti persecutori e lesioni personali. Queste le accuse mosse contro Enrico Varriale, giornalista sportivo Rai che secondo quanto emerso dall’inchiesta e dal verdetto del gip, soffrirebbe di “una personalità aggressiva e prevaricatoria, evidentemente incapace di autocontrollo“. Per tale motivo è stato disposto il divieto di alcun contatto tra i due, nell’auspicio che un simile “deterrente” possa evitare l’applicazione di misure più restrittive.

Del resto, le testimonianze della ex compagna di Varriale, parlano chiaro. “Mi ha picchiata, presa a schiaffi, sbattuta contro il muro, insultata“, ha raccontato la giovane imprenditrice. E ha proseguito: “Mi perseguita con telefonate di notte, si apposta sotto casa, citofona alle 6 di mattina”. Un risvolto relazionale inaspettato, questo, ma che pare – secondo le ricostruzioni dei magistrati – possa essere stato provocato da “nervosismo” e “repentini scatti d’ira”. Atteggiamenti pericolosi e violenti che sarebbero stati alimentati dal forte stato di “stress” del giornalista – che aveva già rinunciato alle telecronache delle partite degli azzurri, a causa di un contatto  con un collaboratore positivo al Covid, alla conferma come vicedirettore di Rai-Sport, e sulle cui spalle pende anche un procedimento disciplinare per non aver rispettato la quarantena.

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Come spiegato dall’accusa, l’apice della violenza sarebbe scattato il 6 agosto scorso – a cui è seguita la prima denuncia. Il giornalista, “durante un alterco per motivi di gelosia, la sbatteva violentemente al muro, scuotendole e percuotendole le braccia, sferrandole dei calci e, mentre la parte offesa cercava di rientrare in possesso del cellulare che le aveva sottratto, le afferrava il collo con una mano, cagionandole lesioni”. Un’aggressione avvenuta sia nel pianerottolo di casa, che all’interno dello stesso appartamento. L’ex compagna, recatasi al pronto soccorso del Policlinico Gemelli, avrebbe riportato “una ferita lacero contusa al braccio sinistro, ecchimosi alla mano sinistra, tumefazione del gomito destro con dolenzia alla mobilizzazione attiva, abrasioni alla base del collo e sul ginocchio sinistro, guaribili in cinque giorni”.

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Oltre all’aggressione fisica, però, l’incubo sarebbe proseguito con tutta una serie di telefonate notturne, citofonate, appostamenti e messaggi pieni di insulti andata avanti per settimane. Scattata allora la seconda denuncia, presentata il 14 settembre. Ma il giornalista si difende: “Non ho mai stalkerizzato nessuno e chi afferma questo ne risponderà in tutte le sedi. È una dolorosa vicenda personale che avrei preferito rimanesse tale. Purtroppo però mi sono state rivolte, e rese pubbliche, accuse del tutto false. Sono sicuro che riuscirò a dimostrare la loro infondatezza facilmente e in tempi brevi”.

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