Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia si autosospende: inchiesta per finanziamenti illeciti

Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo si è autosospeso in seguito all’inchiesta per i finanziamenti illeciti.

Il capo delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, si è autosospeso dopo la messa in onda su La7 di una inchiesta su presunti finanziamenti illeciti.

Fidanza, l’autosospensione dopo l’inchiesta per finanziamenti illeciti per la campagna elettorale

L’inchiesta, realizzata da Fanpage, è stata mandata in onda su La7 nel programma Piazzapulita di Corrado Formigli. «Non ho mai ricevuto finanziamenti irregolari» e «non c’è e non c’è mai stato in me alcun atteggiamento estremista, razzista o antisemita», ha detto in una nota Carlo Fidanza, prima di comunicare la decisione di «autosospendermi da ogni ruolo e attività di partito al fine di preservare Fratelli d’Italia da attacchi strumentali».

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni ha chiesto a Fanpage di darle il girato dei tre anni: «Sono rigida ma non  giudico i miei dirigenti sulla base di un filmato. Vi chiedo l’ intero girato di cento ore». Per realizzare l’inchiesta Fanpage ha usato un giornalista che, fingendosi uomo d’affari, si è infiltrato in un gruppo di nostalgici del fascismo. Nella prima puntata dell’inchiesta, vengono mostrate conversazioni nelle quali Carlo Fidanza e Roberto Jonghi Lavarini, un 49enne con contatti nella massoneria, sono «circondati da camerati e candidati  e spiegano» al giornalista sotto copertura «un modo per dare al partito dei soldi in nero per la campagna elettorale, utilizzando delle “lavatrici”».

Fidanza, nella sua nota, sostiene di aver “ribadito al “giornalista infiltrato” di dover contribuire secondo le modalità previste dalla normativa. Il fatto che questi ulteriori colloqui non siano stati trasmessi la dice lunga sulla serietà di questa inchiesta». Fidanza ha anche affermato di «riservarsi di adire la giustizia civile e penale a tutela della mia reputazione» e ha preso le distanze da Roberto Jonghi Lavarini.

Nelle immagini mostrate da Fanpage, però,, Fidanza spiegherebbe come fornire fondi «in nero» per la campagna elettorale di Valcepina: «Con quei soldi ci paga il bar o altre spese», spiega. In altre immagini, spiega al giornalista di accordarsi direttamente con Jonghi Lavarini perché «per un anno e mezzo devo rimanere limpido, mi gioco la carriera».

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«Tramite il mio legale ho già proceduto a diffidare Fanpage e La7 S.p.A. dal diffondere il servizio così realizzato in maniera evidentemente strumentale», ha dichiarato Chiara Valcepina, candidata di Fratelli d’Italia al Consiglio comunale di Milano.

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«Ai miei amici e conoscenti ribadisco in modo fiero che la mia campagna elettorale non è stata in alcun modo finanziata da fondi irregolari. Ci tengo a precisare che ogni spesa è tracciata e legittima, essendo avvenuta come da disposizioni di legge», ha dichiarato la candidata. Secondo Valcepina l’attacco alla sua figura è vergognoso in quanto avvenuto a poche ore dalle elezioni amministrative che l’hanno vista in prima linea per promuovere un’alternativa di governo a Milano.

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