Ricatto sul caso Morisi, alcuni elementi non tornano

Molti elementi del caso Morisi, il responsabile dei social di Salvini, non tornano. L’esperto è indagato per cessione di droga dopo un incontro con due escort. 

Il caso Morisi, l’esperto di comunicazione e responsabile dei social di Matteo Salvini fino a qualche settimana fa, ha molti elementi di confusione. Ciò che è certo è che Luca Morisi risulta essere indagato per cessione di droga dopo un incontro con due escort romeni nel suo appartamento di Palazzo Moneta a Belfiore, in provincia di Verona dove, nel corso di una perquisizione, è stata trovata anche una piccola quantità di cocaina.

Caso Morisi, chi era il quarto uomo?

Restano però molte ombre sulla vicenda. Dal litigio per i soldi, alle chiamate ai carabinieri, dalla bottiglietta con la droga per lo stupro, alla presenza di un quarto uomo, presumibilmente il pusher. Su tutti questi aspetti stanno lavorando gli inquirenti.

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Luca Morisi avrebbe contattato uno dei due escort romeni proponendo un compenso di 4mila euro per passare insieme qualche ora il 14 agosto. Un primo bonifico viene effettuato, il saldo alla fine della giornata trascorsa però non avviene e per questo motivo sarebbe scoppiata la lite. A quel punto uno dei due ragazzi decide di chiamare i carabinieri: “Ci hanno fatto un furto” dice alle autorità. Alla prima breve chiamata al 112 ne segue una seconda in cui aggiunge di sentirsi male.

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Quando arrivano i carabinieri uno dei due giovani tira fuori dall’auto una bottiglietta contenente droga liquida: “Me l’ha data Morisi, casa sua è qui vicino, venite che ho le prove”. Il sospetto degli inquirenti è che in realtà i due escort abbiano portato la sostanza e di fronte al rifiuto dell’esperto dei social di consegnarli una cifra più alta rispetto a quella pattuita per le prestazioni sessuali abbiano provato a ricattarlo minacciando di chiamare i carabinieri incolpandolo di aver ceduto loro la droga.

L’ultimo mistero è quello della presenza di una quarta persona, un cinquantenne, nell’appartamento di Palazzo Moneta a Belfiore. Ne parlano i giornali riportando i racconti dei vicini di casa di Morisi ma nelle carte delle indagini viene mai menzionato. Il sospetto secondo Il Corriere della Sera “è che possa trattarsi dello spacciatore oppure di qualcuno che in realtà ha partecipato alla nottata e poi è riuscito a defilarsi prima dell’arrivo dei carabinieri”.

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