Russia: impennata di contagi e decessi da Covid. Pochi i vaccinati

La mancanza di restrizioni e la scarsa fiducia nel vaccino russo, determinano un escalation di contagi e morti nel paese di Putin

Situazione drammatica a causa del Covid in Russia, dove nell’ultima settimana si sono registrati oltre 120mila nuovi casi. Il picco nella città di Mosca dove solo oggi i nuovi positivi sono 27.550. Enorme anche il conteggio dei morti: 900 decessi in sole 24 ore, in linea con i dati forniti dal governo di Putin degli scorsi giorni.

A preoccupare ulteriormente è la basse percentuale di vaccinati, appena il 33% dei russi ha ricevuto almeno una dose di Sputnik, il vaccino creato dagli scienziati russi, mentre solo il 29% ha completato il ciclo di inoculazioni. E ci sono anche dubbi sulla validità del siero, il primo sviluppato a livello mondiale ma mai approvato dalla comunità scientifica internazionale.

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Non è puramente una questione organizzativa ma soprattutto della scarsa fiducia che i russi nutrono nei confronti di Sputnik, lodato dal governo e mai testato fino in fondo. A questo si aggiunge la scarsa volontà delle autorità locali di imporre valide restrizioni e lockdown, cosa che ha determinato la quasi totale assenza di restrizioni in tutta la Russia.

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Secondo i dati, il Paese ha il più alto numero di morti in Europa, oltre 212 mila, ma i conteggi sono molto parziali e le morti spesso non vengono registrate come causate dal virus. Secondo uno studio statistico, i decessi potrebbero essere 361mila dall’inizio della pandemia. E senza validi interventi, la Russia rischia di non avere una via di uscita dalla crisi sanitaria.

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