No Green Pass, a Roma una violenza impossibile da ignorare: le reazioni politiche dopo l’assalto alla Cgil

Dopo le violenze di ieri, sono in tanti adesso a chiedere lo scioglimento di Forza Nuova e di qualunque altra organizzazione fascista

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Gli scontri che si sono verificati nella giornata di ieri a Roma, durante la manifestazione dei no green pass nella capitale, culminate con l’assalto alla sede della Cgil, iniziano a produrre le loro conseguenze politiche.

Come era stato invocato da diversi ambienti della sinistra nelle ultime ore, il deputato dem Emanuele Fiano ha annunciato che nella giornata di domani sarà presentata “una mozione urgente alla Camera per chiedere lo scioglimento di Forza Nuova e degli altri movimenti dichiaratamente fascisti”. 

Sicuramente quello che è successo ieri è un fatto molto grave che non va sottovalutato per nessun motivo.

Come ha fatto notare il giornalista Simone Fana su Twitter, in un paese in cui storicamente l’estrema destra ha intrattenuto rapporti controversi con le più alte sfere del potere politico e istituzionale, che la sede del sindacato più importante della capitale possa essere stata attaccata in questo modo, senza che si sia riusciti in alcun modo a evitarlo, è un fatto che non può che inquietare profondamente. Non a caso il segretario generale Landini ha immediatamente parlato di squadrismo: l’attacco subito dal sindacato a suo giudizio, aveva lo scopo di destabilizzare l’intero mondo della sinistra. Inequivocabile il suo discorso: “Vorrei che fosse chiaro che se qualcuno ha pensato di intimidirci, di metterci paura, di farci stare zitti, deve sapere che la Cgil, il movimento dei lavoratori sono quelli che hanno sconfitto il fascismo in questo Paese, hanno riconquistato la democrazia: non ci intimidiscono, non ci fanno paura”.

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Dello stesso avviso il leader di Italia Viva Matteo Renzi che si è recato nella sede della Cgil A Firenze per esprimere la sua solidarietà. Nella capitale invece, l’ormai ex candidato sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha definito l’episodio di “una gravità inaudita”, accodandosi all’appello lanciato poche ore prima da Landini: “è importante che nel Paese si rafforzi la consapevolezza che la violenza e la sopraffazione sono inaccettabili. Mi aspetto una reazione molto severa dello Stato nei confronti degli autori di queste violenze. Ci sono uffici devastati con danni significativi, si è trattato di un atto deliberato e gravissimo”. La Cgil di Milano ha invece, tramite le dichiarazioni del suo segretario locale Massimo Bonini, evidenziato come gli scontri e l’assalto alla sede sindacali non siano arrivati all’improvviso: “Da 12 settimane ci sono persone che strumentalizzano la parola libertà e paralizzato le città. Bisogna fare di più, evitare la sottovalutazione e non abbassare la guardia”. 

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Il vero timore, spiega Bonini, è che quanto accaduto ieri a Roma sia soltanto l’inizio di una lunga escalation di violenza su cui potrebbe inoltre esistere un timing ben preciso. Il rischio infatti è che il 15 Ottobre, giorno in cui il passaporto vaccinale diventerà obbligatorio sui luoghi di lavoro, si trasformi in una data simbolo di una nuova ondata di proteste violente. 

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Forse anche per questo, il vicesegretario del Pd Provenzano ha invitato la Meloni a prendere le distanze da Forza Nuova e a chiarire come in questo specifico caso non bisogna parlare di delinquenti, ma di fascisti. Un invito che difficilmente la leader di Fratelli d’Italia accoglierà, nonostante abbia già condannato con fermezza la violenza di ieri nella Capitale. Da Palermo, anche il sindaco Leoluca Orlando ribadisce la necessità di “sciogliere tutte le organizzazioni fasciste del nostro paese evitando di cadere nella trappola che certi ideali appartengano al passato. Ieri abbiamo avuto la conferma che c’è un pericolo fascista nel nostro paese e che esistono fascisti organizzati”.

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