Sebastian Kurz, il giovane politico che ha conquistato l’Austria

Le dimissioni di Sebastian Kurz, travolto dal recente scandalo, aprono molto più di una crisi politica, svelando la realtà del nuovo sistema austriaco di Kurz. Il «nuovo stile» promesso dal cancelliere pare fosse solo una sceneggiata.

Sebastian Kurz – MeteoWeeek

Era il più giovane capo di governo del mondo, Sebastian Kurz. Era il principe dal volto di porcellana venuto dal nulla, che aveva conquistato e trasfigurato una forza veneranda come la ÖVP.  Personalismo politico dietro l’utilizzo del partito popolare per la sua personale ascesa politica. L’ex cancelliere era un abile comunicatore, vago quanto necessario a tenersi sempre vie di fuga aperte. Kurz aveva saputo offrire ad un Paese sazio, ricco e sonnolento, il brivido del cambiamento e di una nuova frontiera politica.

Nel 2020, poco dopo aver dato vita all’inedita alleanza tra popolari e verdi, affermoò parole che adesso possono suonare ironiche. “Abbiamo messo insieme il meglio dei due mondi, che permetterà a entrambi di mantenere le più importanti promesse: noi ridurremo le tasse e continueremo la battaglia contro l’immigrazione illegale, i Verdi potranno intensificare la lotta ai cambiamenti climatici e rendere più trasparente l’Amministrazione”. Una promessa, quest’ultima, che suona beffarda alla luce di quanto emerge in queste ore.

Sebastian Kurz, una vita di corsa

Ha sempre avuto fretta Sebastian Kurz. A Vienna se lo ricordano ancora quando, nel 2009, si candidò al consiglio comunale e girava a bordo di una “Geil-o-Mobil”. È un passato del quale non ha più parlato volentieri, da quando è iniziata la sua marcia di Radetzky verso la vetta. Sottosegretario all’Integrazione a 24 anni, deputato a 26, ministro degli Esteri a 27, subito a suo agio sulla scena del mondo. I suoi viaggi a New York per l’Assemblea dell’Onu si raccontano: incontri di alto livello, interventi sulla minaccia dell’islam radicale, colloqui privati con Henry Kissinger. I modi garbati, la figura elegante, il volto fanciullesco reso luminoso dai lunghi capelli tirati indietro all’Umberta. Nel 2016, il suo primo, vero momento di gloria: bacchetta addirittura Angela Merkel, che ha accolto in Germania oltre 1 milione di rifugiati siriani. Il suo intervento risulta decisivo nella chiusura della rotta balcanica.

Rapida ascesa al potere e rapida caduta

Disciplina, determinazione, Wille zur Macht, volontà di potere, sono le qualità che Kurz sfodera mettendo in atto un piano segreto, curato in ogni dettaglio. Operation Ballhaus Platz, dal nome della piazza dov’è la cancelleria viennese. Oggi sappiano che quel piano aveva una parte criminale, fatta di corruzione, sondaggi truccati, falsa pubblicità. A maggio 2017 Kurz fa un’Opa ostile sulla ÖVP, mettendo fuori i vecchi cacicchi.

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In tre mesi seduce gli austriaci con un copione di estrema destra: no all’immigrazione, chiusura delle frontiere, espulsioni facili che i profughi che sgarrano. Nel settembre 2017, diventa per la prima volta cancelliere, alleandosi con una delle più imbarazzanti forze sovraniste d’Europa, la FPÖ di Heinz-Christian Strache. Se ne libererà con l’Ibiza-gate, una storia tra il boccaccesco e il ridicolo, tra figlie di finti oligarchi e promesse di favori. Quando nel 2019 Kurz trionfa alle nuove elezioni con oltre il 37% e sceglie i Verdi, sembra invincibile. Ma è solo un’illusione. La favola breve è finita. L’Austria ha di nuovo sperimentato la fine del mondo.

L’Austria dopo Sebastian Kurz 

Sebastian Kurz – MeteoWeeek

I procuratori hanno messo Kurz e altre nove persone sotto inchiesta la scorsa settimana per sospetto di corruzione. Si pensa che vi fosse uso di fondi pubblici per produrre sondaggi manipolati e copertura giornalistica favorevole a Kurz. Kurz nega, ma gli scambi di messaggi che fanno parte dell’inchiesta e che sono stati pubblicati dai media austriaci hanno già macchiato l’immagine del 35enne. Il partito di coalizione junior, i Verdi, aveva chiesto la testa di Kurz, e il suo annuncio di dimissioni sabato sera li ha soddisfatti. Rimarrà comunque il leader del suo partito conservatore e diventerà il suo principale legislatore, posizioni in cui può continuare a dare ordini nel governo. Il successore designato di Kurz è il ministro degli Esteri Alexander Schallenberg, un diplomatico di carriera, relativamente novizio in politica e stretto alleato di Kurz. Schallenberg dovrebbe prestare giuramento lunedì.

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“Questa manovra tattica ricorda il presidente russo Vladimir Putin, che ha lasciato il posto a Dmitry Medvedev solo per riprendere il suo posto”. Queste le parole dell’influente tabloid Kronen Zeitung in un’analisi. Si pensa, quindi, che Kurz abbia pianificato di lasciare il lavoro al vertice solo per un tempo limitato. Kurz ha detto che ha intenzione di combattere le accuse contro di lui, ma ha lasciato aperto se intende tornare come cancelliere.

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