“Un paese in cui per lavorare bisogna pagare”, presidio anti green pass degli operai della Fiat

Nel giorno della sua introduzione nei luoghi di lavoro, gli operai della Fiat hanno costituito un presidio  per protestare contro il green pass

È partito questa mattina presto il presidio torinese degli operai del gruppo di Fiat Avio, nel giorno in cui il passaporto vaccinale diventa obbligatorio per entrare nei luoghi di lavoro. Presenti un centinaio di persone che si sono attivata in questa data simbolica, per esprimere il loro dissenso contro la decisione del governo. Diversi gli striscioni affissi sui cancelli in cui si invocano i tamponi gratis e attacchi al governo, colpevole di ricattare i lavoratori mediante questo strumento. A presentarsi davanti ai microfoni dei giornalisti è Francesco, uno degli operai che lavorano da 32 anni nello stabilimento: “Questa mattina non posso entrare perché non sono vaccinato. In questo modo ci stanno privando della libertà. Solo in questo Paese per lavorare bisogna pagare”. 

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Un altro degli operai ha invece spiegato ai giornalisti presenti come tutti loro vedano il green pass come l’ennesimo prevaricazione sui loro diritti ed è per questo che i presidi nelle varie città a suo parere non si fermeranno.

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