Il mistero di Dio creatore | Il Vangelo di oggi Giovedì 4 Novembre 2021

Dio ci tratta invece come fossimo ciò che ha di più prezioso per vivere, come se avesse solo ognuno noi al mondo: questo è il mistero di Dio creatore.

Dio creatore
Il mistero di Dio creatore | Il Vangelo di oggi Giovedì 4 Novembre 2021 – meteoweek.com

Liturgia di oggi Giovedì 4 Novembre 2021

  • SAN CARLO BORROMEO, VESCOVO – MEMORIA

«Io cercherò le mie pecore», dice il Signore,
«e susciterò un pastore che le pascerà:
io, il Signore, sarò il loro Dio». (Cf. Ez 34, 23-24)

Prima Lettura

Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 14,7-12

Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio, perché sta scritto:

«Io vivo, dice il Signore:
ogni ginocchio si piegherà davanti a me
e ogni lingua renderà gloria a Dio».
Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale – Dal Sal 26 (27)

R. Contemplerò la bontà del Signore nella terra dei viventi.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? R.

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario. R.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.

Il Vangelo di oggi Giovedì 4 Novembre 2021

Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 15,1-10

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».

Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”.

Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.

Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Parola del Signore.

Gesù il buon pastore
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Il mistero di Dio creatore | Il commento al Vangelo di oggi Giovedì 4 Novembre 2021

Gesù ci fa capire qual è l’atteggiamento di Dio quando rischia di perdere per sempre uno di noi suoi figli: non è forse simile a un pastore che avendo perso una pecora la va a cercare lasciando le altre o ad una donna che smarrisce una moneta e la cerca in tutta casa finché non la trova?

Se noi faremmo così, tanto più lui! Se non è scontato che nemmeno con ciò che ci è più a cuore noi usiamo riguardo, Dio ci tratta invece come fossimo ciò che ha di più prezioso per vivere, come se avesse solo ognuno noi al mondo: questo è il mistero di un Dio creatore che ama le sue creature quasi più di sé stesso, al punto di aver dato suo Figlio, di essersi in lui incarnato e di essere andato a morire per salvarci, in terribili tribolazioni.


Il commento al Vangelo di ieri:


Cosa non farebbe Dio per noi! Gesù ha compiuto ogni cosa, ha fatto tutto il possibile, stando all’unico limite che si è posto quando ci ha creati: la nostra libertà. Davanti ad essa ha le mani “inchiodate”, perché proprio la nostra libertà di voler fare il male lo ha messo sulla Croce, impotente di cambiare un cuore che ha deciso di rifiutarlo.

L’amore ha infatti l’unica limitazione di non poter imporre di essere amato, perché l’amore è tale solo nella libertà. Dunque quanta gioia può esserci in Cielo per chi si era deciso per il male e poi incontra l’abbraccio di Dio, per non lasciarlo più? Di certo vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione”.

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