Un’astuzia che non nuoce | Il Vangelo di oggi Venerdì 5 Novembre 2021

Dio ci invita ad avere un’astuzia che non nuoce ma che ci aiuti a superare le difficoltà, le stesse che lui permette per nostra edificazione.

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Un’astuzia che non nuoce | Il Vangelo di oggi Venerdì 5 Novembre 2021 – meteoweek.com

Liturgia di oggi Venerdì 5 Novembre 2021

  • VENERDÌ DELLA XXXI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

Non abbandonarmi, Signore, mio Dio,
da me non stare lontano;
vieni presto in mio aiuto,
o Signore, mia salvezza. (Sal 37,22-23)

Prima Lettura

Sono ministro di Cristo Gesù tra le genti, perché esse divengano un’offerta gradita.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 15,14-21

Fratelli miei, sono anch’io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l’un l’altro. Tuttavia, su alcuni punti, vi ho scritto con un po’ di audacia, come per ricordarvi quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio per essere ministro di Cristo Gesù tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo.

Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio. Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito.

Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni fino all’Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il Vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, ma, come sta scritto: «Coloro ai quali non era stato annunciato, lo vedranno, e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale – Dal Sal 97 (98)

R. Agli occhi delle genti il Signore ha rivelato la sua giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.

Il Signore ha fatto conoscere la sua vittoria,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

Il Vangelo di oggi Venerdì 5 Novembre 2021

I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16,1-8

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua“.

Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?“. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”.

Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».

Parola del Signore.

Un’astuzia che non nuoce | Il commento al Vangelo di oggi Venerdì 5 Novembre 2021

“I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce”: in questo Vangelo possiamo notare la disonestà e l’egoismo dell’amministratore scorretto, un uomo che non ha avuto remore nello sperperare i beni del suo padrone. Eppure questo padrone lo loda. Perché? Forse perché il padrone, che potrebbe essere Dio, non gode mai della nostra sventura e, pur rimproverando quell’uomo per la sua disonestà e punendolo nel togliergli l’incarico, è contento nella sua misericordia che ora egli abbia comunque qualcuno che abbia cura di lui.


Il commento al Vangelo di ieri:


Questa parabola sembra molto controversa e di non facile spiegazione, ma in fin dei conti, quello che emerge è che Dio non è tanto contento di punirci, quanto che la nostra anima si salvi, che ci sia alla fin fine qualcuno che ci raccomandi al Cielo e, senza riferimenti ad un’onestà o disonestà pragmatica, ci invita ad avere un’astuzia che non nuoce ma che ci aiuti nella vita a superare le difficoltà, le stesse che Dio permette per la nostra edificazione e che siamo chiamati a far fruttare in termini di salvezza.

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