Giorgia Meloni preoccupata per le possibili restrizioni in periodo natalizio

“Se parliamo di ‘salvare Natale’ qualcosa andato storto” afferma Meloni. E sulle proteste di piazza “due pesi e due misure”

Mancano ancora diverse settimane al Natale ma è già scattata la polemica relativa a quali possibili restrizioni potranno essere imposte per evitare la diffusione del Covid, dopo l’impennata di contagi che sta invadendo l’Italia in questi giorni. Le critiche sulle festività arrivano da Giorgia Meloni che in un tweet afferma: “Dopo un anno, con l’86% della popolazione vaccinata con prima dose e l’83% con ciclo totale, se si parla ancora di ‘salvare il Natale’ si può dire che qualcosa è andato storto? Che nulla è stato fatto per potenziare mezzi pubblici, mettere in sicurezza le scuole e i più fragili?“. “Le nostre proposte sono a disposizione da sempre, sarebbe il caso di passare ai fatti“, aggiunge in un altro tweet.

E poi sulle manifestazioni di questi giorni contro il Green Pass afferma: “O ci sono le regole o non ci sono. Io ho fatto l’ultima campagna elettorale facendo manifestazioni di piazza con migliaia di persone distanziate, per cui ho sempre rispettato le regole e ritengo che le regole si debbano rispettare. Però nella comunicazione e anche da parte delle istituzioni si usano due pesi e due misure“, ha detto la leader di Fratelli d’Italia durante un intervento televisivo.

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Parla poi del portavoce delle manifestazioni dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer. “Non ho mai conosciuto questo Puzzer in vita mia, non so chi sia, ma osservo che a lui che stava con un banchetto a chiedere di incontrare le istituzioni è stato dato un Daspo ma il Daspo ai centri sociali che devastano le città non li hanno mai dati, diciamoci le cose per come stanno“, rimarca la presidente di Fdi.

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Draghi non mi ha spiegato perché. Mi è sembrato, anche lui, contrariato da quelle immagini“, ha detto, parlando dell’uso di idranti da parte delle forze dell’ordine per disperdere i manifestanti in alcune proteste anti Green Pass. “Quelle sono immagini che si vedono in Corea del nord, in Cina, in Turchia – ha aggiunto – ma non in Italia“.

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