Covid, Germania: 52.826 infezioni nelle ultime 24 ore, tasso più alto da inizio pandemia

Covid, in Germania continuano a crescere i casi di contagio: registrate 52.826 infezioni nelle ultime 24 ore, il tasso più alto da inizio pandemia. Picco anche dell’incidenza settimanale. Si attende l’incontro tra i leader per nuove misure di sicurezza. Il ministro della Sanità: “Spingere sulle terze dosi”.

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Covid, il brutto colpo della quarta ondata in Germania (foto via Politico Europe) – meteoweek.com

Registrato un nuovo importante picco di casi da coronavirus in Germania. Secondo i dati diffusi dal Robert Koch Institut, nelle ultime 24 ore le nuove infezioni registrate nel Paese sono state 52.826, mentre il numero dei decessi è stato di 294. In totale, il numero dei contagiati a partire dall’inizio della pandemia è salito a 5.129.950, mentre quello delle vittime a 98.274. E ancora, continua a salire l’incidenza settimanale per 100mila abitanti: nella giornata di ieri, i dati hanno toccato i 319,5 casi – rispetto ai 312,4 del giorno prima. Attualmente, i casi di positività attivi in Germania sono 490.800, con circa 4.540.900 persone che sono guarite dalla malattia – delle quali 24.800 sono state dimesse proprio nelle ultime 24 ore.

Il brutto colpo della quarta ondata

Come ben illustrato da Deutsche Welle, la Germania nella giornata di oggi riporta livelli record di casi di Covid-19, mentre il Paese affronta una quarta ondata virulenta della pandemia che ha preso piede a partire dalla fine di ottobre. L’agenzia di sanità pubblica del paese, il Robert Koch Institute, ha infatti segnalato 52.826 nuovi casi di infezione da coronavirus nelle ultime 24 ore, il tasso più alto registrato dall’inizio della pandemia nel 2020. Nonostante l’alto tasso di infezione, il bilancio delle vittime rimane ancora inferiore a quello registrato al culmine della pandemia, risalente al dicembre 2020: fenomeno positivo, questo, dovuto in gran parte al fatto che circa i due terzi della popolazione tedesca è vaccinata.

Tuttavia, gli esperti continuano ad avvertire che il numero di somministrazioni del farmaco anti-Covid non è abbastanza alto da tenere sotto controllo il virus. Uno dei più importanti virologi tedeschi, Christian Drosten, ha previsto la scorsa settimana che il Paese potrebbe registrare 100.000 morti in più per Covid-19 durante questo inverno, se il tasso di vaccinazione non aumenta e se non vengono prese altre misure per arginare la diffusione dei contagi. Gli esperti affermano inoltre che è altamente probabile che il numero delle infezioni continui a salire durante tutta la stagione fredda, in parte a causa di un aumento degli assembramenti al chiuso e dell’avvicinarsi del periodo delle festività natalizie.

Il ministro della Salute spinge sulle dosi booster

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quarta ondata di Covid in Germania, il ministro della Sanità Jens Spahn (foto via Time) – meteoweek.com

I premier dei 16 stati tedeschi si incontreranno nella giornata di giovedì per discutere ulteriori strategie per arginare la quarta ondata di contagi da Covid-19 nel Paese. Non è escluso che i leader possano valutare misure più rigorose sull’uso della mascherina, così come anche l’obbligo di certificazione vaccinale o test negativo per chiunque voglia visitare determinati luoghi (ristoranti e bar) o partecipare a determinati eventi (concerti, spettacoli, musei). È probabile, inoltre, che i premier metteranno sul tavolo anche nuovi modi per spingere la popolazione tedesca restìa alla vaccinazione a farsi somministrare le dosi del farmaco.

In vista dell’incontro, nella mattinata di oggi il ministro della Sanità Jens Spahn ha esortato, in un’intervista con i giornalisti, che le vaccinazioni di richiamo (le cosiddette dosi booster) vengano offerte a tutte le persone di età pari o superiore a 18 anni anche prima che siano trascorsi i sei mesi di immunità fornita dal primo ciclo di vaccinazione completo. Tuttavia, la sua proposta ha incontrato diverse critiche da parte di associazioni di medici e gruppi di difesa dei pazienti. Tra questi Ulrich Weigeldt, capo di una delle più grandi associazioni di medici tedeschi (l’Hausärzteverband), che ha spiegato ai giornalisti come tale mossa possa essere dannosa per i pazienti più vulnerabili, gli stessi che hanno un maggiore bisogno di rafforzare la loro immunità rispetto alle persone in salute.

Ad ogni modo, il ministro della Sanità anche chiesto una migliore organizzazione per quanto riguarda la fornitura di dosi di richiamo, affermando che gli studi medici rischiano di andare incontro a gravi difficoltà per far fronte alla domanda. Alla luce di ciò, lo Standing Committee on Vaccination (STIKO) ha dichiarato che discuterà la questione il prima possibile, e che presto pubblicherà tutte le linee guida riferite alle dosi di richiamo raccomandate per le persone di età pari o superiore a 18 anni. Attualmente, STIKO raccomanda il richiamo alle persone che lavorano in case di cura e assistenza sanitaria, alle persone che soffrono di deficienze immunitarie, a tutti coloro che fanno parte della fascia di età superiore ai 70 anni.

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Covid, la Germania arranca nella ripresa economica

Sempre secondo quanto riportato da Deutsche Welle, un importante think-tank ha ulteriormente avvertito che le crescenti infezioni stanno mettendo a rischio non soltanto il sistema sanitario del Paese, quanto anche la stessa ripresa economica della Germania. “La diffusione delle infezioni sta riducendo l’attività economica nei settori del consumo sociale – gastronomia, viaggi, cultura ed eventi – perché le persone stanno evitando i rischi di infezione”, ha spiegato al quotidiano Passauer Neue Presse il capo di Ifo Institut, Clemens Fuest. “Quando il pericolo di infezione è alto, la maggior parte delle persone non va a ristoranti o eventi, che siano chiusi o meno da misure imposte dallo stato”, ha ulteriormente ribadito Fuest.

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Il capo dell’Ifo ha inoltre invitato i premier statali a rafforzare le cosiddette regole 2-G del paese – che richiedono alle persone di presentare la prova di essere vaccinate (“geimpft” in tedesco) o guarite (“genesen”) – per prevenire inutili restrizioni sull’attività economica. Fuest ha anche esortato i politici ad “aumentare la pressione” sulle persone che non sono ancora vaccinate e a trovare strategie efficaci atte a ridurre i pericoli di infezioni nelle scuole. “Se la pandemia deve essere sconfitta con successo, non sarà possibile accontentare tutti”, ha spiegato Fuest, aggiungendo che coloro che hanno rifiutato di sottoporsi a vaccinazione senza avere una buona ragione per farlo, stanno mettendo in pericolo tutti gli altri.

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