Assegno unico per i figli: ecco come funziona e chi ne ha diritto

Bonus da 175 euro al mese, 85 per i maggiorenni. Rimane anche dopo i 21 anni per chi ha figli disabili. La domanda da presentare all’Inps

In arrivo il  nuovo assegno unico per i figli che vedrà il via a marzo 2022, previsti fino a 175 euro, che scendono a 85 per i figli maggiorenni tra i 18 e i 21 anni. I contenuti del decreto attuativo sono stati presentati oggi in Consiglio dei Ministri e sarà possibile presentare la domanda dal 1 gennaio 2022.

Ecco quali sono nel dettaglio le principali novità.

Assegno per i figli, cos’è

L’assegno unico universale per figli a carico concentra in un’unica soluzione tutti gli aiuti alla famiglia, evitando così la presentazione dei vari moduli per le diverse esigenze familiari. E’ destinato a tutte le famiglie con figli a partire dai 7 mesi di gravidanza fino ai 21 anni di età. Beneficiari sono i lavoratori autonomi e dipendenti con uno o più figli a carico. La quota è calcolata in base all’indicatore Isee e l’importo varia a seconda del numero dei figli, della loro maggiore o minore età, se sono studenti o se hanno delle disabilità. Qualora i figli siano maggiorenni, il reddito non deve essere superiore a 8 mila euro e sarà di importo inferiore, ma è previsto solo in caso siano iscritti in percorsi di formazione, di avviamento al lavoro oppure nelle liste di collocamento. Vanno in cantina gli altri provvedimenti, a eccezione del bonus nido, già rifinanziato per i prossimi anni e cumulabile con il nuovo assegno universale.

Come fare i calcoli

L’assegno mensile per i figli arriverà fino a 175 euro, che scendono a 85 per i figli maggiorenni tra i 18 e i 21 anni. L’importo pieno andrà a chi ha Isee fino a 15 mila euro; oltre questo limite l’assegno calerà progressivamente fino al minimo di 50 euro per Isee oltre 40 mila o per chi non presenterà l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente o non inoltrerà la domanda. Per capirci i redditi più alti e a chi non presenterà domanda, l’assegno unico verrà erogato nella somma minima di circa 50 euro.

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L’assegno unico terrà conto delle famiglie numerose, dal terzo figlio è prevista una maggiorazione tra i 15 e gli 85 euro in base all’Isee. Inoltre, dal 2022 ci sarà anche una “maggiorazione forfettaria” da 100 euro al mese per i nuclei “con quattro o più figli”. Un’ulteriore maggiorazione da 30 euro al mese andrà a ciascun figlio se entrambi i genitori lavorano, cifra che diminuirà al crescere dell’Isee fino ad azzerarsi oltre i 40 mila euro. Altri 20 euro al mese per ciascun figlio arriveranno alle mamme under 21, indipendentemente dall’Isee.

Per esempio, nucleo con Isee fino a 15 mila euro riceverà:
– 175 euro al mese con 1 figlio;
– 350 con due;
– 610 con tre;
– 970 con 4 figli.

Con figli disabili 85-105 euro in più con l’assegno unico

Cifra che diventa di 1.090 euro al mese se entrambi i genitori lavorano (30 euro per 4 figli, 120 euro in più). A questa cifra vanno aggiunti i 20 euro al mese a figlio in caso di mamma giovanissima (cioè 1.110 euro al mese).

I nuclei che superano i 40 mila euro di Isee invece riceveranno:
– 50 euro al mese con un figlio;
– 100 euro con due figli;
– 165 euro con tre figli;
– 330 euro con 4 figli.

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Come fare per ricevere l’assegno unico

La domanda potrà essere effettuata sul portare dell’Inps oppure tramite i patronati. Finora sia le detrazioni fiscali per i figli che gli assegni al nucleo familiare (Anf) sono stati applicati mensilmente nella busta paga. Dunque, il datore di lavoro anticipava le cifre al dipendente. Da gennaio, con l’assegno unico universale, a erogare il beneficio sul conto corrente sarà l’Inps in base alla certificazione del reddito. Con il rischio che l’Istituto possa non riuscire a erogare gli assegni in tempi rapidi.

Assegno per i figli disabili anche dopo i 21 anni

L’assegno non avrà limiti di età per i figli disabili e andrà al genitore che fa la domanda o “a richiesta anche successiva, in pari misura” tra i genitori. In caso di affidamento esclusivo “l’assegno spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Nel caso di nomina di un tutore, l’assegno è riconosciuto nell’interesse esclusivo del tutelato”.

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Anche i figli possono presentare domanda

La domanda può essere presentata anche dai figli, una volta diventati maggiorenni, che possono “richiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante”. Per vedersi riconosciuto l’assegno anche dopo i 18 anni il figlio maggiorenne deve frequentare “un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea, svolgere un tirocinio o avere un lavoro con reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui, essere registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego, svolgere il servizio civile universale”.

Assegno unico e Reddito di Cittadinanza

I beneficiari del Reddito di Cittadinanza non dovranno fare domanda per l’assegno unico perché sarà l’Inps a corrisponderlo in automatico. L’importo, anche in questo caso, sarà erogato dall’Inps.

Assegno unico per gli stranieri

L’Assegno Unico sarà erogato anche ai cittadini extra Ue con permesso di soggiorno, permesso di lavoro o di ricerca superiore a sei mesi che abbiano la residenza in Italia “da almeno due anni, anche non continuativi ovvero con la titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale”. Tra i requisiti anche il domicilio e il pagamento delle tasse in Italia.

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Maggiorazione compensativa

Il Governo sta varando la possibilità di arrivare a una maggiorazione compensativa parziale che andrà per un certo periodo a colmare la differenza tra quanto si riceveva prima e quanto si riceverà con l’assegno unico universale.

Rischio disincentivo per le madri lavoratrici

Un altro rischio che il governo vuole evitare è quello di disincentivare le madri a lavorare. Poiché a determinare l’importo dell’assegno concorrono gli Isee di entrambi i genitori, per evitare che redditi più elevati abbassino di conseguenza gli assegni, nel decreto attuativo si introduce una maggiorazione per il secondo percettore di reddito, solitamente la madre. A questa cifra vanno aggiunti i 20 euro al mese a figlio in caso di mamma giovanissima .

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Osservatorio per l’assegno unico

La bozza del decreto attuativo prevede anche la creazione di un Osservatorio nazionale alla presidenza del Consiglio, presso il Dipartimento per le politiche della famiglia, con il compito di “analisi, monitoraggio e valutazione d’impatto” dell’assegno unico. Lo stanziamento è 20 milioni per 385 assunzioni all’Inps e “dare piena attuazione” al nuovo strumento di sostegno. L’Osservatorio dovrà preparare una relazione semestrale sullo stato di implementazione dell’assegno. Per questo l’Inps dovrà realizzare un osservatorio statistico sui beneficiari dell’assegno aggiornato mensilmente e pubblicato sul sito, e trasmettere all’Osservatorio una relazione ogni tre mesi.

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