Covid, parla Lopalco: “Natale senza chiusure grazie a vaccino e mascherina”

In merito alle festività ha parlato l’epidemiologo Lopalco, sostenendo che il Natale sarà possibile senza chiusure grazie a vaccino e mascherina.

“Sono moderatamente ottimista. Se tutti ci comporteremo bene, vaccinandoci e rispettando l’uso della mascherina, non ci saranno chiusure”, queste sono le premesse per un Natale senza restrizioni secondo l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco.

Natale: “No a cenoni con i non vaccinati, solo con chi è munito di Green pass”

Pier Luigi Lopalco ha voluto ricordare che: “La mascherina è indispensabile, sempre. Basta quella chirurgica nei negozi. Se passeggiamo all’aperto indossiamola in caso di strade affollate e se dobbiamo prendere i mezzi pubblici, facciamolo previa igienizzazione delle mani prima di entrare e dopo essere scesi. È una buona regola ovunque”.

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Secondo l’epidemiologo è possibile toccare oggetti che intendiamo acquistare, “non diventiamo paranoici; e i misuratori della febbre sono meno importanti rispetto a quando costituivano una delle poche misure a disposizione, all’inizio della pandemia. Oggi è difficile che qualcuno si azzardi ad andare in giro con la febbre”. Quanto agli inviti in case private per cene tra amici, Lopalco racconta come si comporta: “Lo chiamo Green pass dei piccoli circuiti sociali. Se invito da me, i non vaccinati non entrano. Se sono io ad essere ospite, mi accerto che i convitati siano muniti di passaporto verde, altrimenti non vado. Così facendo ho la presunzione di fare pressione, di far sentire i No vax fuori luogo, la loro presenza sconveniente. Un po’ come succedeva con l’introduzione del divieto di fumo. Non entrate nelle case di chi non è immunizzato”.

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I consigli dell’epidemiologo si estendono anche a baci e abbracci: “Il rischio zero non esiste ma fra persone che si frequentano è sì. Mai invece la stretta di mano a uno sconosciuto anche se la porge e, non restituendo il gesto, passiamo da maleducati. Se non si può evitare, teniamo la boccetta di igienizzante in tasca. Dal Covid abbiamo tratto una lezione. Comportamenti ossessivi no, buona igiene sì”.

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