Bimbo ucciso dal padre, il dolore della madre: “Senza Matias non tornerò in quella casa”

Parla la madre del bambino ucciso dal padre a Viterbo: “E’ un dolore devastante, senza Matias non tornerò in quella casa”.

Dopo il ricovero in ospedale per lo shock causato dalla morte del figlio, Marjola Rapaj, 32 anni, vive ora dalla sorella Marcela e non è intenzionata a tornare nella sua vecchia casa.

Bimbo ucciso dal padre, parla la madre: “Non tornerò più in quella casa, non posso pensare a cosa sia successo lì”

“Il dolore è devastante. Non tornerò più in quella casa, non voglio più entrarci. Non riesco a pensare a cosa sia potuto succedere quel giorno terribile lì dentro”. La donna è stata recentemente dimessa dall’ospedale, dove era stata ricoverata in stato di shock dopo l’uccisione del figlio Matias, 10 anni, per mano del padre Mirko Tomkow, 44 anni, ma Marjola Rapaj, 32, non riesce a riprendere in mano la sua vita.

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Al momento, la donna vive dalla sorella Marcela e torna su quel tragico fatto accaduto a Vetralla, nel Viterbese: “In questo momento di grande dolore non sono in grado di poter spiegare quello che sto provando“, aggiunge la donna, nata in Albania, ma residente in Italia dal 2005.

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Lo scorso 16 novembre, il suo compagno, nonostante avesse da settembre un divieto di avvicinamento a moglie e figlio, è andato nella casa dove si trovava il bimbo da solo, dopo la scuola, e lo ha ucciso. Marjola Rapaj ha voluto ringraziare “tutti quelli che stanno aiutando me e la mia famiglia, con il loro affetto e il loro supporto, in questo momento”. “In particolare voglio ringraziare le suore Benedettine che ci hanno subito offerto aiuto. Stanno facendo molto il sindaco Aquilani, che ci è stato molto vicino, e l’amico Maurizio Farnese per la sua vicinanza e la sua disponibilità”, ha aggiunto la donna per la quale è stata aperta una campagna di donazioni.

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