Julian Assange, tutta la storia: da WikiLeaks all’ambasciata Ecuadoriana

Chi è Julian Assange? Tutta la storia dell’uomo che ha travolto la diplomazia statunitense con il caso Manning e che da allora è stato un nel mirino dei governi.

Julian Assange, tutta la storia da WikiLeaks all'ambasciata Ecuadoriana 12.12.21 1280p - meteoweek.com

Julian Assange è un australiano di 50 anni fondatore di WikiLeaks, un’organizzazione non-profit che ha pubblicato materiali trapelati da una vasta gamma di fonti. Assange è diventato noto al pubblico nel 2010 quando WikiLeaks ha pubblicato una serie di informazioni fornite da Chelsea Manning, un ex soldatessa americana. Nel novembre di quell’anno, WikiLeaks ha rilasciato quello che sarebbe diventato noto come Cablegate, più di 250.000 documenti diplomatici degli USA.

Datati tra il dicembre 1966 e il febbraio 2010, i documenti contenevano analisi diplomatiche dei leader mondiali, e la valutazione dei diplomatici dei paesi ospiti. Il governo americano ha, così, avviato un’indagine penale sulle fughe di notizie. Manning è stata infatti condannata dalla corte marziale nel luglio 2013 per violazione della legge sullo spionaggio e altri reati per le fughe di notizie.

Un mandato d’arresto per Assange arriva, invece, nell’agosto 2010 per due accuse separate di violenza sessuale in Svezia. La polizia lo ha interrogato a Stoccolma, dove lui, però, ha negato le accuse per poi rientrare nel Regno Unito. La sua paura era che se fosse stato estradato in Svezia, avrebbe potuto essere estradato negli Stati Uniti. Assange credeva, infatti, di poter essere accusato per la pubblicazione da parte di WikiLeaks dei file segreti del governo americano.

La violazione della cauzione e l’asilo in ambasciata

Nel dicembre 2010 è apparso ad un’udienza di estradizione nel Regno Unito, dove gli è stata concessa la cauzione. Dopo una battaglia legale, però, i tribunali hanno deciso che Assange doveva essere estradato in Svezia. Il fondatore di WikiLeaks, allora, è entrato nell’ambasciata dell’Ecuador nell’agosto 2012., dove gli è stato concesso l’asilo politico. L’uomo è rimasto nell’ambasciata fino al suo arresto. Nel maggio 2017, le autorità svedesi hanno abbandonato le loro indagini. Tuttavia, il mandato della polizia britannica per il suo arresto per aver violato la cauzione è rimasto. Gli avvocati di Assange non sono riusciti nel gennaio 2018 a far valere la tesi che la cauzione aveva “perso la sua funzione”.

Dopo discussioni tra il Regno Unito ed il governo ecuadoriano, gli ecuadoriani hanno infine deciso di terminare la richiesta di asilo di Assange. Pare ci fossero anche crescenti tensioni tra Assange e dil governo ecuadoriano dopo un cambio di amministrazione in Ecuador nel 2017.

L’arresto ed i tentativi di estradizione

L’arresto ed i tentativi di estradizione 12.12.21 740p - meteoweek.com

Al momento della sua partenza dall’ambasciata ecuadoriana, Scotland Yard ha confermato l’arresto di Assange per conto degli USA. Infatti, oltre al reato relativo alla cauzione, il Regno Unito aveva anche ricevuto la richiesta di estradizione da parte degli USA. Il Dipartimento di Giustizia degli USA ha pubblicato i dettagli dell’accusa che Assange deve affrontare per l’episodio Manning. L’uomo si ritrova quindi accusato di cospirazione per commettere un’intrusione informatica.

Leggi anche: Claudio Cesaris, l’omicida del professore Dario Angeletti

Assange riceve la condanna quasi al massimo della pena dal Giudice Deborah Taylor della Westminster Court. Cinquanta settimane da trascorrere all’interno del carcere di massima sicurezza HM Prison Belmarsh (chiamato “la Guantánamo britannica”).

Il nodo del trattamento di Julian Assange se detenuto negli USA

L’estradizione negli Usa, però, rimane il pericolo più grande per l’attivista. Assange rischierebbe di essee imputato per diversi reati tra cui quello di spionaggio, perseguibile secondo l’Espionage Act. Le pene previste per la somma di questi reati vanno dai 175 anni di carcere fino alla pena di morte. A settembre 2019, in prossimità del rilascio in libertà condizionale per aver scontato metà della pena, il Giudice Vanessa Baraitser ha negato ad Assange la scarcerazione. Questo perché, in virtù della richiesta di estradizione USA, si riteneva che Assange avrebbe probabilmente violato i termini della libertà condizionale.

Nel gennaio di quest’anno il tribunale distrettuale britannico ha, poi, negato la richiesta di estradizione da parte degli Usa per Assange. La motivazione consiste nelle condizioni mentali del soggetto. Il regime di isolamento al quale sarebbe sottoposto negli USA, infatti, potrebbe condurre al suo suicidio a causa della sua depressione clinica.

Leggi anche: Crollo magazzino Amazon, Bezos attaccato sui social: “Vergognati, fai schifo!”

L’Alta corte di Londra in questi giorni, però, ha ribaltato la sentenza di primo grado emessa lo scorso gennaio. Risulta quindi accolto il ricorso del team legale americano che si opponeva al verdetto sulla base di un asserito pericolo di suicidio. È quindi previsto che il rinvio del caso al tribunale di grado inferiore per essere ascoltato nuovamente. La difesa del 50enne australiano ha già annunciato che farà ricorso.

 

 

Impostazioni privacy