Ha rispettato le attese Luc Montagnier, e nel suo atteso intervento a fianco di Gianluigi Paragone ha parlato in piazza accusando i governi di tutto il mondo.
Alla fine è arrivato davvero Luc Montagnier, virologo francese premio nobel per la medicina nel 2008. Si è presentato davanti ai suoi sostenitori italiani per continuare la sua battaglia contro i vaccini.
Fin dall’inizio di questa pandemia, il biologo si è sempre mostrato particolarmente critico sulle scelte dei governi mondiali per gestire l’emergenza sanitaria ancora in corso. Nel momento in cui però è iniziata la campagna vaccinale, lo scienziato ha iniziato ad alzare il tono della discussione diventando un vero e proprio riferimento politico per tutti coloro che si sono schierati contro l’obbligatorietà del vaccino, intitolata “Insieme per dire basta…Riprendiamoci i nostri diritti!”. Ed è per questo che il politico e giornalista Gianluigi Paragone lo ha invitato in Italia per parlare alla folla. Il discorso del virologo francese era naturalmente il più atteso e sponsorizzato della manifestazione, quello che più di tutti ha puntato i riflettori internazionali sull’evento italiano.
Montagnier ha esordito spiegando quanto sia poco lungimirante la scelta dei governi di indirizzare l’intera strategia sulla campagna vaccinale: “I virus non sono sensibili agli antibiotici, ma questa componente batterica è stata individuata da un’ equipe italiana ed è straordinario anche per me realizzare la portata di questa lotta tra virus e batteri, piccoli batteri intestinali che vanno combattuti anche con un a corretta alimentazione e l’igiene. Non è solo il vaccino che permetterà di eradicare questa infezione, questa malattia, ma la combinazione di diverse terapie”. Ma il vero problema è un’altra secondo lo scienziato: questo vaccino non funziona e non protegge in alcun modo dal contagio, e “questo è ormai riconosciuto a livello scientifico da chiunque oggi. Non sono solo tutti gli esperimenti scientifici che lo dimostrano, ma anche tutti i vaccinati ammalati che stiamo vedendo”. Lo studioso ha messo in guardia i suoi ascoltatori anche sul fatto che il vaccino possa invece, andando contro ogni previsione ufficiale, favorire invece l’insorgere di altre ansie infezioni. La tesi, che a onor del vero non è stata avanzata soltanto dal virologo francese, è quella secondo cui i vaccini a Rmna provochino alla lunga un progressivo indebolimento del sistema immunitario.
Che tutto sommato è lo stesso pericolo paventato alcuni giorni fa dal microbiologo Andrea Crisanti quando spiegava che non è un bene “stimolare troppe volte il sistema immunitario”. Montagnier in realtà è andato oltre queste semplici accuse arrivando a definire il vaccino un vero e proprio veleno: “La proteina che è stata utilizzata da questi vaccini per proteggerci dal virus, in realtà è tossica. Veleno! Il vaccino non è nato per uccidere ma per proteggere, stiamo assistendo alle morti di moltissimi sportivi, atleti, che hanno sviluppato problemi cardiaci importanti per colpa di questo vaccino. Ed è un CRIMINE assoluto dare oggi questi vaccini ai bambini”. Ha continuato il suo intervento spiegando che vi è anche il rischio nell’assumere questi farmaci che si possano favorire l’insorgere di malattie al sistema nervoso e anche se spesso questo accade dopo aver ricevuto le prime due dosi, non ci è dato in alcun modo escludere che questo per molti soggetti non possa avvenire anche nel lungo termine per chi adesso non presenta alcun tipo di effetto avverso da vaccino dopo le prime somministrazioni. Per questo Montagnier durante la manifestazione ha lanciato un appello alla comunità mondiale per fermare la campagna di vaccinazione di massa in corso e iniziare invece a pensare di produrre un nuovo vaccino, più sicuro e più vicino a quelli tradizionali. Lo scienziato ha rivolto poi un monito alla categoria professionale protagonista degli ultimi due anni: ”I medici oggi sono perfettamente informati di ciò che sto dicendo e quindi dovrebbero intervenire loro stessi, perché la posta in gioco è il futuro dell’umanità. I medici sembrano aver dimenticato che esistono le cure, non solo i vaccini e ci sono farmaci che funzionano benissimo,sono gli antibatterici ovvero gli antibiotici”.
Cosa aspettarsi dal futuro? A questa domanda il padre del vaccino contro l’Hiv ha spiegato che la speranza arriva da coloro che erano presenti alla manifestazione: saranno i non vaccinati, afferma Montagnier, a salvare l’umanità dai crimini che lui ritiene siano in atto. Bisogna dunque creare una resistenza politica per bloccare la vaccinazione di massa, spiega, dimostrandosi però consapevole che “due persone non sono abbastanza per determinare il volere di un popolo, vi dovete svegliare! Che sia Macron o che sia Draghi, il potere e la volontà sono del popolo”.
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E la prima sfida secondo il biologo francese è quella di riportare la scienza sulla retta via, fare cioè in modo che la verità scientifica emerga in tutta la sua concretezza, al riparo dalle ingerenze politiche che hanno deformato il dibattito pubblico e permesso l’approvazione di vaccini che non si stanno dimostrando efficaci e sicuri.
“E’ importante che la verità scientifica emerga anche sui media mainstream. Soprattutto per le persone che hanno patologie come il cancro,è molto importante che queste persone non siano vaccinate, anche con gli altrettanto dannosi vaccini antinfluenzali a causa degli adiuvanti contenuti nei vaccini, quale l’alluminio, talmente dannoso per la salute che potrebbe addirittura accelerare il processo della malattia portando alla morte. L’uomo vincerà solo se si concentrerà sulla legge della natura, solo su quella”.