“A Salina non esiste più un medico di famiglia a cui rivolgersi”, lettera aperta della dott.ssa Longo per denunciare l’assenza dello Stato

Pubblichiamo una lettera aperta della dottoressa Simonetta Longo che denuncia nell’isola minore di Salina la chiusura dell’ambulatorio medico a causa del pensionamento del medico di famiglia. La regione non si è preoccupata infatti di procedere ad una nuova nomina e l’isola è stata lasciata nei fatti senza un medico a cui rivolgersi per le emergenze.

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La situazione nelle isole minori italiane si è fatta incandescente nelle ultime settimane. Il decreto varato dal governo guidato da Mario Draghi il 30 Dicembre ed entrato in vigore il 10 Gennaio 2022, ha di fatto vietato a tutti gli isolani non vaccinati di lasciare il luogo in cui vivono. Un confinamento de facto reso ancora più crudele dal fatto che nemmeno per curarsi veniva concesso tale permesso, e naturalmente le reazioni, soprattutto da quella parte di popolazione che ha effettuato la legittima scelta di non vaccinarsi ,e che a causa di problemi di salute  deve potersi spostare dall’isola in cui vive, in quanto non esistono in loco strutture sanitarie preposte se non quelle ambulatoriali. Un vulnus di cui il governo è sembrato in seguito prendere atto, stabilendo una deroga che consente ai non vaccinati di spostarsi per motivi di salute. Una scelta che comunque rappresenta un correttivo a metà, in quanto l’esecutivo non ha voluto prendere in considerazione molti altri casi di necessità ugualmente gravi, che giustificano eguali spostamenti. 

Ma cosa succede se oltre a questi impedimenti recenti, le isole minori si ritrovano sprovviste anche del loro ambulatorio medico? Un servizio essenziale che non dovrebbe mancare in nessuna contrada d’Italia, piccola o grande che sia. Sta accadendo per esempio a Salina, dove la dottoressa Simonetta Longo ci segnala la chiusura dell’ambulatorio medico dell’isola a causa dovuta al pensionamento della dottoressa Platania, medico di famiglia di Salina. Un fatto normale, che diventa invece un vero e proprio scandalo nel momento in cui la Regione non si è occupata di trovare un sostituto. 

Pubblichiamo qui di seguito la lettera aperta che la dottoressa Simonetta Longo ci ha gentilmente inviato, per denunciare quanto sta accadendo a Salina.

 

“Premesso che io non canto (come la Prof.Mariagiulia Romagnolo), ma “URLO”,per la mia natura “Pasionaria”, non amo le ingiustizie, gli inciuci ed i favori “ad personam”.

Dal 1 Gennaio , Il dott. Platania, Medico di Famiglia del Comune di S.Marina Salina è andato in Pensione, quindi l’ambulatorio medico è CHIUSO! Premesso che la figura del medico di medicina generale venne introdotta in Italia con la legge del 23/12/78 n.833 nell’ambito dell’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. Il Medico di Assistenza primaria è il responsabile della cura globale della persona,rappresenta l’accesso del cittadino al S.S.N. ed ha il compito di coordinare l’intera vita sanitaria e psicologica dei suoi pazienti. Nota l importanza del suo ruolo,in una piccola comunità , dove nei tre Comuni dell’Isola non c è un assistente sociale,una psicologa o un infermiera professionale, il medico di famiglia ,in piena emergenza sanitaria Covid, dove c’è bisogno di cure domiciliari, sconforto per le quarantene, aumenti di casi di depressione ed ansia generalizzata, riveste un ruolo d’importanza primaria. Come mai l’Asp di Messina,non si è organizzata in tempo, dato che il Responsabile dei Medici di Famiglia è a conoscenza già da tempo della richiesta di pensionamento? Come mai l’Asp di Messina, accedendo alla graduatoria dei medici sostituti ( medici di base non titolari),non ha provveduto ad una nomina prima del pensionamento del Dottor Platania? In attesa che, la Regione comunicasse con avviso in gazzetta ufficiale le zone carenti di medici, dove possono partecipare i Medici di Famiglia Titolari?? È Normale lasciare una comunità senza medico di Famiglia, affiggendo un cartello e basta? Per poi venir a conoscenza, tramite passaparola, che gli assistiti del Comune di S.Marina, possono recarsi nel Comune di Malfa,in Guardia Medica per aver una ricetta? Naturalmente i medici della Guardia medica,oltre a fare i tamponi, si sono ritrovati carichi di altre assistenza e bisogni. I medici del 118, assistono i pazienti in emergenza ( e bisogna ringraziarli infinitamente per il supporto che giornalmente danno all’intera Comunità isolana), ma è compito del medico di famiglia continuare l’iter diagnostico e sanitario. E’ davvero vergognoso lasciare una comunità ,scoperta di questo servizio essenziale, anche perché una persona anziana,non deambulante o con ridotta deambulazione, come fa ad arrivare a Malfa, noto che i mezzi di trasporto pubblici hanno degli scalini e non sono accessibili alle persone portatore di handicap? Sono indignata da un simile comportamento irrispettoso ed ingiusto nei riguardi di una comunità, in balia di se stessa e dell aiuto dell amico,dell amico, ciò che dovrebbe essere un DIRITTO. L’art.32 della Costituzione Italiana sancisce il diritto alla salute come fondamentale dell’individuo e della collettività, garantendo le cure gratuite a tutti. La nostra Comunità fa parte dell’Italia e dei diritti sanciti dalla Costituzione o no? Questo è un URLO fatto alle Istituzioni, Asp di Messina, alla Regione, affinchè nel più breve tempo possibile,provvedano a mandar un medico di famiglia nella nostra comunità,che possa dar sollievo ad una comunità sola ed abbandonata.

Dott.ssa Simonetta Longo (detta La Pasionaria Isolana).

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