Giustizia, Corte d’Appello di Milano: “Basta processi lenti”

La “lentezza del sistema giudiziario e la presenza di fenomeni corruttivi non possono più essere tollerati, perché offuscano il valore intrinseco della giustizia” e “favoriscono sia a livello macroeconomico, sia sul piano del comportamento dei cittadini e della società un clima di incertezza e sfiducia”.

Giustizia, Corte d’Appello di Milano: “Basta processi lenti” – MeteoWeek

Questo quanto riportato nella relazione del presidente della Corte d’Appello di Milano Giuseppe Ondei, letta per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario. “Oggi – è stato spiegato – è in corso il più grande intervento riformatore della giustizia che si sia avuto nella storia recente del nostro Paese” e il Pnrr “è un’occasione storica” e “imperdibile”.

Superata la paura della pandemia

L’Italia “sembra aver superato la fase in cui mostrava un tessuto sociale infiltrato dalla paura e da una sequela di istanti drammatici e aver iniziato una nuova fase di operosa progettualità seppur in un contesto ancora fortemente segnato dalla pandemia, addirittura recrudescente”. Ha aggiuinto Giuseppe Ondei affermando che “anche il mondo della Giustizia sembra aver superato il momento più drammatico della crisi provocata dall’emergenza sanitaria”. Tanto che, ha chiarito, “nel Distretto di Milano l’operatività e l’efficienza degli Uffici appare tornata a livelli pre-crisi nonostante l’evento pandemico non sia terminato”. Secondo Ondei, la pandemia deve essere considerata “una parentesi, un crisi, purtroppo ancora presente”, ma dalla quale “dobbiamo cercare di uscire più forti di prima”. Nei suoi tanti ringraziamenti all’inizio della sua relazione il presidente della Corte d’Appello milanese ne ha rivolto uno anche all’ex procuratore Francesco Greco, presente nell’Aula magna assieme a molte altre autorità, “che con spirito innovatore ha saputo reggere la Procura” in “questi anni”. Procura segnata nell’ultimo periodo da contrasti e dissidi tra pm, attorno alle vicende dei ‘verbali di Amara’ e della gestione dei procedimenti Eni, che hanno portato anche ad indagini aperte a Brescia.

Pg Milano: abbandonare pregiudizi politici

“E’ vero che nell’applicazione della legge i magistrati esercitano comunque un’attività in qualche modo politica nel senso che devono procedere a scelte di valore molto ampie per adattare la norma al caso concreto (…), ma un conto è farlo mantenendosi nei limiti della fisiologia, un conto è operare con pregiudizio nei confronti” di chi appartiene “a uno schieramento amico o nemico e conseguentemente adattare a tale schema tutte le scelte processuali”. Sono le parole del Pg di Milano, Francesca Nanni, nel suo intervento per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, che ha aggiunto inoltre: “l’agire in base a una ideologia può causare danni enormi”.

“La ricerca del consenso a tutti i costi è e deve rimanere un atteggiamento estraneo allo svolgimento dell’attività giudiziaria, compreso ovviamente l’operato del pubblico ministero, soggetto processuale sensibile ma non condizionato dalle esigenze e dalle richieste delle parti”. Ha aggiunto Francesca Nanni, in un passaggio del suo intervento riferendosi a uno dei “rischi per la giurisdizione, accompagnati secondo la prevalente narrazione mediatica da generale perdita di prestigio” nell’opinione pubblica “conclamata”

Corte d’Appello di Roma

Corte d’Appello di Roma costituisce quasi il 20% dell’arretrato nazionale – MeteoWeek

“In presenza di dati che confermano come a tutt’oggi l’arretrato della Corte d’Appello di Roma costituisce quasi il 20% dell’arretrato nazionale civile e penale, trasformando il problema dei tempi del processo a Roma in una questione giudiziaria nazionale, non pare contestabile che l’aumento degli organici della corte di appello capitolina rappresenti uno dei principali snodi del cambiamento dell’organizzazione giudiziaria italiana”. Questo quanto dichiarato dal presidente della Corte di Appello di Roma Giuseppe Meliadò nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario.

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Meliadò, ha spiegato, durante il suo intervento che “i dati danno atto della forte ripresa dell’attività giudiziaria presso tutti gli uffici del distretto e confermano come non fosse velleitaria la previsione della possibilità di riavviare, in tempi ravvicinati, le strategie di riduzione dell’arretrato perseguite dalla magistratura romana. Basti dire che, nel settore civile, la corte di appello ha diminuito del 5% le pendenze, con un aumento delle definizioni pari al 18%, e soprattutto che in un solo anno è riuscita a contrarre del 18% le pendenze ultrabiennali, e che il tribunale di Roma, riflettendo una tendenza comune a tutti gli altri uffici di primo grado dell’area, ha ridotto le pendenze del 3%, con un aumento delle definizioni pari al 18%, nonostante un incremento delle sopravvenienze del 10%”. Per il presidente della corte d’Appello di Roma “il dato complessivo del distretto per il settore civile evidenzia, in sintesi un aumento delle definizioni nella misura del 9% e un abbattimento delle pendenze nella misura dell’8%. Piu’ problematici, ma non in controtendenza i dati del settore penale che testimoniano, comunque, come le criticità connesse alla crisi sanitaria abbiano più fortemente inciso su un processo che non si è potuto avvalere delle risorse e delle innovazioni informatiche da lungo tempo sperimentate nel processo civile”.

Pg Roma, condizioni severamente critiche

Pg Roma, condizioni severamente critiche – MeteoWeek

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“Anche per la giustizia italiana deve tutt’ora parlarsi – se non di crisi pandemica – di condizioni severamente critiche, se è vero che addirittura a livello europeo ci si è mobilitati al punto da ricomprendere la materia giudiziaria nei cospicui finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”. Ha dichiarato il procuratore generale presso la corte d’Appello di Roma, Antonio Mura, nella sua relazione alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

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