I 5 stelle aprono al dialogo con il centrodestra, e nessuno sembra volere Draghi al Quirinale

La scelta di Conte di aprire al dialogo con il centrodestra per trovare un nome condiviso, sembra allontanare sempre di più la possibilità di vedere Draghi al Quirinale. 

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Non tutti all’interno del Movimento 5 Stelle hanno apprezzato la scelta di Conte di aprire al centrodestra e provare a trovare un candidato condiviso. Un nome che possa bloccare definitivamente la candidatura di Draghi. Il premier oltretutto, a quanto riferisce Massimo Giannini spiegando di avere fonti certe in merito, avrebbe dato alla maggioranza un aut aut: laddove non venisse scelto per sostituire Mattarella al Quirinale, sarebbe pronto a lasciare Palazzo Chigi. I partiti però, con il passare delle settimane si sono dimostrati sempre più freddi circa questa possibilità, e la scelta di Conte sembra voler mettere un punto definitivo sulla questiona. Draghi non è un nome condiviso sia a sinistra che a destra, anche se la sua nomina è tutt’altro che tramontata. Evidente infatti come se i partiti non riescono a convergere su una candidatura convincente, il premier potrebbe diventare l’unico in grado di mettere d’accordo con tutti. 

L’apertura di Conte al dialogo con il centrodestra

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La scelta del leader dei pentastellati di dialogare con la destra, si pone oltretutto in contrasto con quanto accaduto alcuni giorni fa, quando secondo i giornali, il deputato 5 Stelle Fraccaro avrebbe avuto un incontro con Salvini per accordarsi sul nome di Giulio Tremonti. Un’invasione di campo che ha mandato su tutte le furie Conte, ma che con il senno di poi non rappresentava una chiusura al dialogo con la coalizione di centrodestra sul Quirinale. Bisognerà adesso attendere il confronto tra Conte e Salvini, per capire se esistono dunque dei nomi che il Movimento possa trovare accettabili dopo la rinuncia di Berlusconi. Di sicuro, la proposta di un Mattarella Bis è tutt’altro che tramontata. Un parlamentare pentastellato che ha scelto di restare anonima, ha dichiarato all’Ansa che “sono aumentate le schede su Mattarella e sicuramente lì dentro c’è qualcuno del Movimento”. 

L’ipotesi di un Mattarella Bis è tutt’altro che tramontata

Potrebbe essere dunque l’attuale inquilino del Quirinale e non Draghi, il nome su cui accordarsi laddove i partiti non riescano a trovare una figura più convincente e aggregante. La linea scelta da Conte, non sembra oltretutto essere condivisa in pieno dal Ministero degli Esteri Luigi di Maio, che occupa ancora un ruolo molto importante all’interno del Movimento. La scelta di Conte di aprire il dialogo con il centrodestra, pone inevitabilmente, secondo Di maio, mette inevitabilmente in discussione l’asse con il centrosinistra, che potrebbe rompersi nel caso in cui i pentastellati riuscissero davvero a convergere su una candidatura condivisa con la coalizione di centrodestra. C’è stata però una riunione nella giornata di ieri 25 gennaio 2022, tra Conte, Speranza e Letta che sembra aver rinsaldato l’intesa a sinistra. L’idea è quella di continuare a cercare il dialogo senza per il momento incaponirsi su un’unica candidatura. 

Il centrodestra sembra per il momento intenzionato a votare scheda bianca anche al terzo scrutinio. Nell’ultimo vertice si è discusso dell’apertura dei 5 Stelle, e della loro reale affidabilità nelle votazione, un tema che sembra sia stato posto a Salvini da tutti i partiti della coalizione. Di sicuro, Salvini continua a escludere Draghi dalla rosa di nomi su cui convergere, mentre la candidatura di Casellati resta sul tavolo. In molti all’interno della Lega pensano ad esempio che la sua possa essere una figura in grado di convincere anche la base pentastellata, e sui cui dunque sarebbe sensato puntare. 

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A sinistra invece, sembra esserci unanimità sulla necessità di fare restare Draghi alla guida di palazzo Chigi, e in tal senso l’ascesa del premier al Colle sembra sempre più lontano nonostante il monito lanciati da Giannini. Non è da escludere che proprio in virtù di queste difficoltà per un dialogo così ampio tra i partiti, possa spuntare nelle prossime ore un nome a sorpresa, improcrastinabile fino ad adesso, e in grado di raccordare in modo inedito Salvini e Conte.

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