Quirinale, i voti per Mattarella aumentano e la sua riconferma non è più un’utopia

Per quanto il Presidente della Repubblica abbia negato seccamente questa possibilità, i voti che sta raccogliendo nelle votazioni dimostrano quanto i partiti siano invece convinti che la sua riconferma possa mettere d’accordo tutti ed evitare di spaccarsi e prolungare le votazioni. 

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Che il Partito Democratico abbia fin dalle prime discussioni sul futuro Presidente della Repubblica, caldeggiato per un Mattarella-Bis non è certo un mistero. Naturalmente, tutti fin dal principio hanno sempre riconosciuto quanto però nei fatti fosse “estrema” l’ipotesi di ripetere quanto era già accaduto alla fine del mandato di Napolitano. In quel acso si trattò di messaggio di debolezza all’elettorato, di partiti che non riuscivano ad accordarsi per un nome nuovo e dunque tornavano a puntare su un “usato sicuro”. 

Per questo, fin dal primo e inamovibile diniego di Mattarella sulla questione, un suo possibile bis è diventata una voce tra i corridoi del transatlantico, una carta da giocarsi di fronte a un possibile fallimento delle trattative con il centrodestra. ma adesso che le elezioni del Presidente della Repubblica attraversano il primo vero momento di stasi, questa opzione torna in campo, al punto che molti dem, seppur in forma anonima, hanno iniziato a dichiararlo apertamente ai giornalisti. Il ragionamento è semplice: dato che non sembrano esserci poi così tanti margini per trovare un nome realmente condiviso, Mattarella diventa l’ipotesi che più di altre può mettere d’accordo tutti. Si potrebbe ribattere che l’inquilino del Quirinale ha sempre negato con fermezza la possibilità di rivederlo al Quirinale, ma d’altronde sarebbe stato inusuale se avesse affermato il contrario, dato che si tratta di una soluzione che risulta forzata rispetto a quanto prevede il nostro ordinamento costituzionale. 

Mattarella-Bis, la posizione del Movimento 5 Stelle

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Se i dem hanno sempre ammiccato apertamente a un Mattarella Bis, diversa invece è la posizione dei 5 Stelle, sempre particolarmente freddi su questa possibilità. Non tutti però, perchè anche all’interno della base pentastellata c’è chi fin dall’inizio ha visto nella rielezione dell’attuale Presidente della Repubblica, il vero nome che può mettere tutti d’accordo. Anche perchè sono in molti a pensare che virare sulla sua riconferma, allontanerebbe lo spettro di elezioni anticipate che angoscia la maggioranza di governo dall’inizio delle trattative. Tra gli esponenti più attivi nel foraggiare la candidatura di Mattarella vi sono ad esempio Toninelli e Nocerino, che continuano ad avere un loro peso all’interno del Movimento. Nel Partito democratico invece, chi ha invece sempre sostenuto con forza questa possibilità è stato Matteo Orfini, insieme alla base riformista capeggiata da Guerini. E il fatto che i voti per Mattarella aumentino con il passare dei giorni, è una conferma del fatto che quanto accaduto con Napolitano possa realmente ripetersi. E quanto accaduto nelle votazione è stato recepito dai 5 Stelle, al punto che i vicepresidenti Turco e Ricciardi hanno ammesso che si tratta di un “segnale importante, da considerare”. Il clima all’interno dei pentastellati non è disteso, in quanto lo stesso Conte sembra avere paura che molti finiscano a votare Mattarella nel segreto dell’urna, senza comunicarlo alla base. 

Draghi si è proposto apertamente per il Quirinale, ma i partiti restano molto freddi su questa possibilità

Non è ancora chiaro invece quale sia la posizione di Draghi, in quanto non è certo un segreto che sia uscito allo scoperto e si sia apertamente proposto come nuovo inquilino del Quirinale. Anzi, come riferisce Massimo Gianni della Stampa, che afferma di avere fonti certe in merito, il premier è persino andato oltre. Draghi avrebbe dato una sorta di aut aut alla politica: sarebbe infatti disposto a lasciare Palazzo Chigi, nel caso in cui la sua candidatura non venga considerata, in quanto considera il suo lavoro a Palazzo Chigi finito. L’ex presidente della Bce ritiene dunque che sia giunto il momento di soddisfare la sua ultima ambizione istituzionale, e diventare così il nuovo Presidente della Repubblica. Salvini però continua a insistere su un nome nuovo, e in tal senso ha dichiarato che un Mattarella Bis non rappresenta un’opzione concreta, e che intende i voti a suo favore come un semplice segnale di stima per il lavoro svolto. 

Come vedrebbero gli elettori la scelta dei partiti di accordarsi per un Mattarella-Bis?

Non bisogna poi dimenticare che esattamente come per Napolitano, una riconferma di Mattarella darebbe inizio a una presidenza pro-tempore che di certo non durerebbe sette anni come prevede il mandato. Napolitano ad esempio lasciò due anni e mezzo dopo la sua riconferma, e lo dichiarò dall’inizio. Agli occhi degli elettori dunque, un Mattarella Bis potrebbe essere inteso come l’ennesimo fallimento della classe politica, come la scelta di posticipare una decisione su cui non si è trovato accordo. In questo contesto oltretutto avrebbe anche dei risvolti particolari perchè resta difficile capire come una maggioranza atipica e disomogenea, che sostiene Draghi in nome dell’unità nazionale, non riesca poi a trovare alcun tipo di accordo sul PdR. Il pallino del gioco resta comunque in mano al centrodestra, che potrebbe comunque ottenere la maggioranza dei seggi mano a mano che scende il quorum richiesto per l’elezione. 

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Il silenzio di Mattarella in tal senso è emblematico e doveroso, così come la sua scelta di seguire questa vicenda da Palermo, e dunque lontano dalle tensioni politiche della Capitale. Qualsiasi sua esternazione verrebbe intesa come un’ingerenza diretta sulle votazioni, vista l’influenza di cui dispone tra i parlamentari, e dunque non restava che seguire le prime votazioni in modo distaccato. Chi lo conosce afferma inoltre la sua irremovibilità sulla questione: Mattarella considera terminato il suo mandato e non ha intenzione di prendere in considerazione una sua riconferma.

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