…Perché il Signore ti benedica | Il Vangelo di oggi Mercoledì 9 Febbraio 2022

“Io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica…”.

...Perché il Signore ti benedica
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Liturgia di oggi Mercoledì 9 Febbraio 2022

  • MERCOLEDÌ DELLA V SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Venite: prostrati adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il Signore, nostro Dio. (Cf. Sal 94,6-7)

Prima Lettura

La regina di Saba vide tutta la sapienza di Salomone.
Dal primo libro dei Re
1Re 10,1-10

In quei giorni, la regina di Saba, sentita la fama di Salomone, dovuta al nome del Signore, venne per metterlo alla prova con enigmi. Arrivò a Gerusalemme con un corteo molto numeroso, con cammelli carichi di aromi, d’oro in grande quantità e di pietre preziose.

Si presentò a Salomone e gli parlò di tutto quello che aveva nel suo cuore. Salomone le chiarì tutto quanto ella gli diceva; non ci fu parola tanto nascosta al re che egli non potesse spiegarle.
La regina di Saba, quando vide tutta la sapienza di Salomone, la reggia che egli aveva costruito, i cibi della sua tavola, il modo ordinato di sedere dei suoi servi, il servizio dei suoi domestici e le loro vesti, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza respiro.

Quindi disse al re: «Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua sapienza! Io non credevo a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non me n’era stata riferita neppure una metà! Quanto alla sapienza e alla prosperità, superi la fama che io ne ho udita.

Beati i tuoi uomini e beati questi tuoi servi, che stanno sempre alla tua presenza e ascoltano la tua sapienza! Sia benedetto il Signore, tuo Dio, che si è compiaciuto di te così da collocarti sul trono d’Israele, perché il Signore ama Israele in eterno e ti ha stabilito re per esercitare il diritto e la giustizia».
Ella diede al re centoventi talenti d’oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non arrivarono più tanti aromi quanti ne aveva dati la regina di Saba al re Salomone.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale – Dal Sal 36 (37)

R. La bocca del giusto medita la sapienza.

Affida al Signore la tua via,
confida in lui ed egli agirà:
farà brillare come luce la tua giustizia,
il tuo diritto come il mezzogiorno. R.

La bocca del giusto medita la sapienza
e la sua lingua esprime il diritto;
la legge del suo Dio è nel suo cuore:
i suoi passi non vacilleranno. R.

La salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.

Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati. R.

Il Vangelo di oggi Mercoledì 9 Febbraio 2022

Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,14-23

In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».

Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.

E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Parola del Signore.

…Perché il Signore ti benedica | Il commento al Vangelo di oggi Mercoledì 9 Febbraio 2022

Non è tanto quello che il mondo ci propina a contaminarci, né il male che ci fanno gli altri: è piuttosto tutto ciò che esce dal nostro cuore e tutto quello di cui noi siamo responsabili con la nostra libertà e volontà a farci peccare.

Gesù in questo passo del Vangelo si riferisce al fatto che non c’è alimento che, mangiandolo, renda l’uomo impuro, ed invece ci spiega come ci rende tali ciò che esce dal nostro cuore.

Cos’è “ciò che si mangia”? Potrebbe essere tutto ciò che ci viene dall’esterno.

Sta a noi filtrarlo e non permettere che ci influenzi e e faccia nascere in noi sentimenti negativi. Anche avessimo ricevuto tanto male, non è quel male che ci contamina, ma è poi la nostra rabbia, il nostro orgoglio, e tutte le dissolutezze che Gesù in questo Vangelo descrive così: “impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza”.

Queste sono le cose da cui dobbiamo guardarci, cioè, dobbiamo guardarci dal nostro cuore, e da come gestiamo e vagliamo i nostri sentimenti: non tutti sono buoni, non tutti leciti.

Non tutto ciò che abbiamo nel cuore ha diritto di essere esternato in parole e azioni. Allora qual è il metro di paragone per capire dove e se stiamo sbagliando?

Se quello che proviamo, facciamo o abbiamo in mente di fare risponde a questa domanda: è qualcosa che vorrei fosse fatto a me? (Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voianche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti – Mt7,12).

Se sì, e se siamo sinceri con noi stessi, è bene farlo. Se no, dovremo pensare a purificare il nostro cuore, a chiedere a Dio un cuore nuovo.

Cuore dono
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Come? Esistono molte vie. La corsia preferenziale è la preghiera, per chiedere a Dio la vera conversione e contrizione del cuore. Ancor più efficace e necessaria, la Santa Confessione, per la remissione dei peccati e ultima ma mai ultima la sequela della Parola di Dio, che Gesù ha portato a compimento nel Vangelo.

Abituiamoci, tutti, a confrontare le nostre azioni con ciò che Gesù ci chiede: fonderemo coì la nostra vita sulla roccia sicura del suo amore.

I suoi comandi, infatti, non sono irraggiungibili, ma possiamo iniziare a viverli a piccoli passi, dagli “step” che a noi restano più semplici: ci accorgeremo, così, che un giorno avremo raggiunto vette di certo più vicine a Dio, e più lontane da tutto quello che ora ci porta a cadere e all’insoddisfazione.

Nel Deuteronomio, Dio fa presente proprio tale snodo cruciale, che occorre cogliere qui ed ora, per non dimenticarci e iniziare a camminare verso di lui:


Il commento al Vangelo di ieri:


Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica.

Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica

(Dt 30,11-16)

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