La FDA in America certifica un eccesso di miocarditi post-vaccinazioni, ma non lo considera un problema

Nonostante le numerose segnalazioni, la FDA sembra applicare nei confronti dei vaccini contro il Covid dei criteri di sicurezza molto meno stringenti rispetto al passato. 

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David Gortler non è un farmacologo qualunque. 

Attualmente è professore di farmacologia e biotecnologia alla Yale University School of Medicine, e si è occupato in seguito anche di politica sanitaria per conto dell’Ethics and Public Policy Center.  Negli anni è diventato un editorialista molto apprezzato sulla celebre rivista Forbes, dove si occupa di scrivere sulla sicurezza dei farmaci e sulle scelte sanitarie portate avanti dalla Food and Drugs Administration. Un tema su cui può vantare una certa competenza in quanto Gortler ha ricoperto negli anni ruoli molto importanti all’interno della FDA. Inizialmente nominato come ufficiale medico al servizio dell’ente governativo, è poi diventato, nominato direttamente dalla Casa Bianca, consulente senior del commissario FDA per la sicurezza dei farmaci. Il 10 Febbraio del 2022 Gotler ha deciso di scrivere un durissimo editoriale contro la FDA dalle colonne del sito di informazione online The Federalist. Le accuse che il farmacologo lancia all’ente governativo sono molto forti e destinate a fare discutere. In primo luogo, Gotler esordisce spiegando che la Food and Drugs Administration degli Usa è sempre stata a conoscenza del fatto che i Vaccini Covid-19 creassero dei problemi cardiaci da non sottovalutare. La stessa revisione medica della FDA, in un documento denominato Clinical Review Memo, August 23, 2021 – COMIRNATY, rilevava chiaramente come si fossero osservate dopo la somministrazione “reazioni avverse gravi clinicamente importanti [incluse] anafilassi e miocardite / pericardite“. 

La FDA ha sempre posto grande attenzione sugli effetti avversi dei farmaci approvati, tranne che per i vaccini Covid

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Gotler nel suo articolo spiega anche che, da un punto di vista storico, la FDA ha sempre posto un’attenzione particolare per quanto riguardi gli effetti avversi dei farmaci approvati, arrivando a volte ritirare un prodotto nonostante un numero minimo di segnalazioni ricevute. Il medico fa l’esempio della classe di antibiotici conosciuta con il nome di fluorochinoloni, a cui la FDA aggiunse dopo l’approvazione un avviso di pericolosità del farmaco e delle nuove restrizioni sulle prescrizioni, dopo appena 200 segnalazioni spontanee al VAERS, il database americano di farmacovigilanza passiva che registra le segnalazioni sugli effetti avversi. Secondo Gotler, la stessa precauzione non è stata applicata sui vaccini Covid: “Migliaia di rapporti VAERS sulla sicurezza gravi, debilitanti e mortali a seguito di vaccini e richiami Covid non sono considerati agli stessi standard normativi. Se circa l’1-13% degli eventi avversi viene segnalato, estrapolando tali numeri significa che il numero effettivo di eventi avversi per la salute potrebbe facilmente essere di centinaia di migliaia negli Stati Uniti e molti milioni in tutto il mondo”. Oltre al database fornito dal Vaers inoltre, ne esiste un altro: il Vaccine Safety Datalink del Center for Disease americano. E anche qui, si sono registrate delle tendenze preoccupanti sugli effetti avversi riscontrati che continuano ad essere ignorati dalle autorità americane. È stato ad esempio riscontrato un rischio concreto e eccessivo di miocarditi e pericarditi dopo i vaccini, e questo ha riguardato in particolar modo il farmaco prodotto da Moderna, che rispetto a Pfizer ha registrato segnalazioni di quattro volte superiore. 

Lo studio di FDA e CDC pubblicato su Jama sull’eccesso di miocarditi e pericarditi post vaccinazione

Anche perché, fa notare Gotler, non tutti gli stati nel mondo hanno preso sottogamba questi allarmi. A differenza degli Stati Uniti ad esempio, nazioni come la Danimarca, la Finlandia o la Svezia hanno deciso di sospendere l’utilizzo di Moderna per i più giovani proprio dopo aver riscontrato questo eccesso di miocardite/pericardite tra gli effetti avversi. E a certificarlo, e questo è forse uno degli aspetti più preoccupanti, è proprio uno studio pubblicato il 25 Gennaio sulla rivista scientifica JAMA da parte di FDA e CDC. Un report che attesta in modo inequivocabile, spiega il farmacologo, come il rischio di questa patologia cardiaca sia di molto superiore nei vaccinati con farmaci ad Mrna contro il Covid. C’è poi un altro studio molto importante a riguardo, condotto nel Regno Unito e che si è occupato di esaminare oltre 42 milioni di persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid. 

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Anche in questo caso viene segnalato un aumento sostanziale delle miocarditi post-vaccinazione, ma l’aspetto davvero preoccupante di questa ricerca è un altro: il pericolo sembra infatti aumentare dopo ogni dose di richiamo. Nell’abstract dello studio britannico viene evidenziato come “questi risultati hanno importanti implicazioni per la salute pubblica e la politica di vaccinazione”

“I produttori e le nostre agenzie sanitarie hanno utilizzato questi strumenti e altri per indagare a fondo sui rischi per la salute cardiovascolare del vaccino? C’è motivo di dubitare, data la pressione politica che l’amministrazione Biden ha esercitato sulle agenzie per sostenere la somministrazione del vaccino, senza quasi mai menzionare la sicurezza”

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