Riforma Balneari, via libera alle nuove norme sulle concessioni: emendamenti approvati all’unanimità dal governo

Riforma Balneari, via libera alle nuove norme sulle concessioni: emendamenti approvati all’unanimità dal governo. Ma è già scontro tra le forze di maggioranza. Il Pd richiama: “È il momento della serietà, basta ambiguità”.

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Riforma Balneari, via libera alle nuove norme sulle concessioni – meteoweek.com

Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità degli emendamenti al ddl Concorrenza he introducono la riforma delle concessioni balneari. Tra i punti salenti della riforma, si annoverano le concessioni assegnate tramite gara dal 2024, la tutela degli investimenti fatti, la considerazione per gli imprenditori che nei cinque anni precedenti hanno utilizzato lo stabilimento come principale fonte di reddito, e la massima partecipazione di micro e piccola imprese, così come di enti del terzo settore.

E ancora, si parla di adeguato equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate, di giusto rapporto tra tariffe proposte e qualità del servizio anche per i disabili. Inoltre, viene garantito l’accesso gratuito al mare per tutti con la presenza di varchi (disposizione già prevista per legge ma oggetto di violazioni e abusi). Si sottolinea, inoltre, che in seguito all’approvazione definitiva, le concessioni attuali e quelle in proroga continueranno ad essere efficaci fino al 31 dicembre 2023.

Riforma sulle concessioni balneari, “è ora della serietà”

Sempre in merito alla riforma sulle concessioni balneari, il Consiglio dei ministri ha anche approvato un disegno di legge che prevede una delega al governo per l’adozione (entro sei mesi) di uno o più decreti legislativi per semplificare la disciplina sulle concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative. Secondo quanto spiegato dalle fonti da Palazzo Chigi, gli obiettivi sarebbero quelli di assicurare un utilizzo più sostenibile del demanio marittimo, così come anche di favorirne la pubblica fruizione e di promuovere un maggiore concorrenza sulle concessioni balneari.

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Per quanto riguarda la scelta del concessionario, invece, sono stati stabiliti i seguenti criteri:

  • esperienza tecnica e professionale già acquisita, comunque tale da non precludere l’accesso al settore di nuovi operatori;
  • soggetti che, nei cinque anni antecedenti l’avvio della procedura, hanno utilizzato la concessione come prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare;
  • previsione di clausole sociali per promuovere la stabilità  occupazionale del personale impiegato dal concessionario uscente;
  • durata della concessione per un periodo non superiore a quanto strettamente necessario per garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti autorizzati, con divieto espresso di proroghe e rinnovi anche automatici.

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Come spiegato da Il Sole 24 Ore, però, il testo appena varato dal Consiglio è stato già oggetto di scontro nella maggioranza. In particolare, Matteo Salvini avrebbe annunciato che inizierà una serie di incontri con la categoria dei balneari, promettendo che eventuali modifiche al testo potranno essere introdotte in Parlamento – della stessa linea, del resto, è anche Forza Italia. Alla luce dell’atteggiamento di alcune fazioni della coalizione, dura è la critica del Pd: “È il momento della serietà, basta ambiguità”.

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