Anche l’Inghilterra adesso attacca Putin, e il dialogo tra Mosca e l’Occidente è sempre più difficile

Il premier Boris Johnson è convinto che Mosca stia pianificando una nuova guerra mondiale, e la Nato  ha chiesto allo staff presente sul territorio ucraino di lasciare la nazione. 

Getty Images

Anche l’Inghilterra non crede alle intenzioni pacifiche di Putin, e ritiene invece che Mosca si stia ormai preparando a un conflitto armato contro l’Occidente. Il Regno Unito prende dunque una posizione più forte rispetto alle ultime settimane, accusando apertamente la Russia di voler dare inizio a una vera e propria guerra mondiale. Lo ha spiegato il premier Boris Johnson in un’intervista alla BBC, affermando come Putin stia spingendo per dare inizio alla più grande guerra europea dal 1945″.  

Dichiarazioni forti che isolano ancora di più Mosca dall’Occidente, dopo alcuni giorni in cui invece sembrava che vi fosse una linea più morbida nei confronti. Anche l’Unione Europea non smette di chiedere in questi giorni a Putin di ritirare le truppe dal confine, dando così inizio a una de-escalation sul territorio. Il capo della diplomazia europea Josep Borrell continua infatti a sostenere come vi sia “grave preoccupazione” per il comportamente della Russia e le innumerevoli violazioni di cessate il fuoco riscontrate  “lungo la linea di contatto in Ucraina orientale negli ultimi giorni”.  Nella giornata di oggi 20 Febbraio 2022 inoltre il presidente Usa Joe Biden ha convocato il Consiglio di Sicurezza Nazionale per discutere della situazione. Una delle preoccupazioni principali al momento, è che “la Russia potrebbe lanciare un attacco contro l’Ucraina in qualsiasi momento”. Un vertice che arriva dopo che la vicepresidente Kamala Harris ha incontrato il premier ucraino Zelensky. 

Un incontro importante, considerato che nei giorni scorsi il premier ucraino aveva chiesto agli Usa delle prove certe riguardo una possibile aggressione russa nella nazione. 

Gli scontri a Donetsk intanto non si fermano. 

L’agenzia di stampa russa Tass ha riferito che nella notte sono stati uditi diversi colpi di arma da fuoco e l’ipotesi è che si sia verificato un vero e proprio bombardamento con armi pesanti che non ha riguardato soltanto Donetsk, ma anche diverse città e villaggi vicini. E non si fermano le esercitazioni russe che stanno preoccupando così tanto l’Occidente, con il lancio negli ultimi giorni, sotto la supervisione diretta di Putin, di alcuni missili balistici che, come ha in seguito dichiarato il Cremlino in una nota, “hanno colpito gli obiettivi stabiliti”.  La televisione pubblica russa ha inoltre mostrato in diretta Putin insieme al premier bielorusso Lukashenko nel centro di controllo militare, intenti ad ascoltare le indicazioni che arrivavano dai generali sul campo. Nonostante le rassicurazioni del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che ha spiegato che si tratta di manovre militari che si svolgono ogni anno e che non devono in alcun modo allarmare l’Occidente, la tensione resta alta e queste immagini trasmesse rispetto al passato assumono un significato diverso. Un importante colloquio telefonico si è poi tenuto nella giornata di ieri tra il premier ucraino e il suo omologo francese Macron. 

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Zelensky ha confermato al premier francese che l’Ucraina non ha intenzione di rispondere a quelle che vengono considerate delle provocazioni da parte della Russia. Anche per questo, sempre nella giornata di ieri Zelensky ha lanciato un appello a Putin: un incontro chiarificatore per abbassare il livello dello scontro, a cui però Mosca non ha ancora risposto. Intanto, anche la Nato, accodandosi alle decisioni più recenti di Francia e Germania, ha deciso di far evacuare lo staff presente sul territorio ucraino.

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