Concorso da incubo: 15 ore di coda per un posto da oss

700 persone in fila all’aperto per sei posti da operatore sanitario dalle 8:30 di mattina fino alle 1:15 di notte.

Anche 15 ora di coda in piedi e all’aperto per poter sostenere l’esame da oss a Lodi – Meteoweek

Aspettare fino a 15 ore, in piedi e all’aperto, prima di poter fare un esame: dalle 8.30 del mattino fino all’1.15, nella lunga attesa di una chiamata da parte della sola commissione esaminatrice chiamata a valutare circa 700 candidati. È quello che sta accadendo a Lodi da martedì per il maxi concorso per oss (operatore socio sanitario) indetto dall’Asst locale. Sono stati segnalati disagi anche in occasione de secondo turno di ieri con la sessione iniziata alle due di pomeriggio e conclusasi verso mezzanotte.

Una disorganizzazione estrema

Allo scritto si sono presentati in 1700 al palazzetto dello sport di Treviglio – Meteoweek

«Mai vista una disorganizzazione simile», si sfoga così Tiziana, 53 anni, una delle candidate al concorso per un posto all’ospedale di Lodi. Insieme a lei, nella serata di ieri, nella sede dell’Asst lodigiana in piazza Ospitale c’era un’altra trentina di persone che avevano superato la prova scritta (su oltre 1.700 partecipanti totali) svoltasi al palazzetto dello sport di Treviglio (Bergamo) negli scorsi giorni. E che adesso (gli orali proseguiranno fino a domani) sono pronti a giocare tutte le loro carte per rientrare in uno dei sei posti fissi in palio per i vincitori del concorso, o quantomeno per riuscire a entrare nella graduatoria con un buon punteggio.

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«Devo essere sincera: è la prima volta che accade una cosa del genere in un concorso pubblico – continua la donna, che da 20 anni lavora come precaria in un ospedale pubblico milanese -. Da calendario il mio turno era alle 16, ma ora (alle 20.30 di ieri, ndr) sono ancora qui in attesa. Tutto perché c’è una sola commissione a valutare per i candidati, quando invece ne sarebbero servite almeno quattro».

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L’attesa, inutile dirlo, è snervante, coi candidati che non hanno mai smesso di sfilare avanti e indietro tra la piazza e il cortile. Sono tutti oss professionisti, provenienti da ogni parte d’Italia e con età variegate, tra i 25 e i 60 anni. E tutti con lo sguardo costantemente puntato sulla porta a vetri dietro cui si svolge l’esame, aspettando che qualcuno esca a pronunciare finalmente il loro nome e poter così iniziare un esame orale della durata di pochi minuti. «La situazione è andata anche peggio ieri (martedì per chi legge, ndr): ho saputo che i candidati del primo giorno hanno atteso dalle 8.30 all’1 e 15 di notte, quasi 15 ore in attesa in piedi e senza potersi allontanare», riferisce un altro candidato per un posto da oss all’ospedale di Lodi. Viene da Terni, in Umbria, da dove è partito all’alba di ieri per raggiungere Lodi. Giusto in tempo per prendere parte all’appello, sempre nel cortile dell’Asst di Lodi dove ha aspettato fino alle 23. «Ho partecipato ad altri concorsi, ma mai era accaduto di vedere una sola commissione esaminatrice in funzione per valutare tutti i concorrenti – ricorda l’uomo, un 40enne che già lavora come operatore sanitario in una Rsa delle sue parti, e che ieri si è fatto accompagnare in auto dalla moglie -. Sinceramente sono preoccupato perché devo tornare a Terni per poi andare al lavoro. Domani (oggi per chi legge, ndr) devo fare il primo turno. In pratica andrò direttamente in Rsa senza passare da casa».

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