Michele Cilli sparito a Barletta, la madre:«Voglio mio figlio, almeno il suo corpo. Qui tutti sanno chi l’ha portato via»

La madre di Michele Cilli, 24enne sparito da Barletta il 16 gennaio scorso, sta vivendo giorni di fortissima angoscia 

Michele Cilli e la madre-meteoweek.com

In un colloquio con Il Corriere della Sera, Maria Comitangelo,  madre di Michele Cilli, scomparso a Barletta il 16 gennaio 2022, racconta tutto il suo dolore e l’angoscia per la sparizione del figlio. «Voglio solo avere mio figlio indietro, voglio giustizia e verità. Datemi almeno il corpo del mio Michele. Trovate chi è coinvolto nella sua scomparsa… Voci di popolo mi dicono che sia qualcuno che vive in città».

Sono queste le parole della madre 49enne di Michele, scomparso nel nulla dopo l’uscita da un locale per andare da un conoscente che lo stava aspettando per strada a bordo di una Golf. Sarebbe sceso dall’auto poco dopo e da quel momento in poi, di lui non si hanno più notizie. Un giallo, in questa città in cui vige in modo pesante la criminalità organizzata, mischiato, forse, a questioni di droga e su cui c’è molta omertà a complicare le indagini della polizia.

Sono giunte persino lettere anonime, che gli investigatori stanno esaminando, in cui vi è scritto:«Tutti sanno chi è il criminale… Dietro c’è un giro grosso». E poi vengono nominate delle persone. La madre del ragazzo non si arrende e si è rivolta a un legale e a un criminologo. Poi invita eventuali testimoni a farsi avanti e dice di «avere un’idea di quanto accaduto».

Suo figlio, che aveva piccoli precedenti, sarebbe stato «avvicinato da un lupo travestito da agnello» per poi cadere «in un agguato». Ieri sera il giallo sembrava essere vicino alla risoluzione, per via di una salma decomposta rinvenuta in una spiaggia al Gargano. Ma non sarebbe il corpo di Michele, tuttavia, «accertamenti sono in corso», fa sapere la Questura di Trani.

La vicenda

Cilli-meteoweek.com

Per cercare di comprendere meglio cosa potrebbe essere avvenuto, bisogna fare un salto temporale al 16 gennaio scorso, quando Michele, intorno all’1 di notte, va via dal Portobello, un locale dove si è recato per festeggiare il compleanno di un suo amico. Fino a qualche ora prima, con lui c’era la sua ragazza che poi è tornata a casa perché il giorno seguente si sarebbe dovuta alzare presto.

Leggi anche:—>Testo inedito di Ratzinger:«È questa l’epoca in cui i papi sono sotto attacco, come gli apostoli»

Ad aspettare Michele fuori dal pub c’è un 34enne che ha una Golf nera con targa tedesca. È lui, l’ultima persona che ha visto il 24enne. Al momento non è indagato e di lui, il fratello di Michele, Antonio, ha detto a Il Corriere del Mezzogiorno le stesse cose raccontate precedentemente agli inquirenti, e cioè che anni addietro «questa persona di cui sono note le generalità minacciò Michele di morte. Poi le acque si sono calmate, ma mio fratello per un periodo è rimasto molto preoccupato per questa cosa di cui non conosco i dettagli».

Leggi anche:—>Covid, più di 5 milioni di bambini orfani per colpa della pandemia

Da quanto si apprende, il giovane sarebbe uscito tranquillo dal locale. Nella sua macchina, infatti, che aveva parcheggiato «dove l’aveva lasciata quando è arrivato al locale», avrebbe lasciato «giubbotto e le chiavi di casa». Il tizio a bordo della Golf, è stato sentito come testimone, ma non è noto cosa abbia raccontato. La madre di Michele si chiede:«Vorrei solo sapere perché mio figlio è salito su quell’auto». Poi lo parla di lui dapprima all’imperfetto:«Era un bravo ragazzo», e poi si corregge, angosciata: «Meglio: è un bravo ragazzo. Pronto a farsi in quattro per il prossimo». Infine afferma fortemente angosciata: «Almeno dargli un degno funerale…», chiosa.

Impostazioni privacy