Fine emergenza, cosa cambia con Green pass e mascherine

A partire dal primo maggio via Green pass e mascherine al chiuso. E stop anche alle sospensioni dal lavoro per i non vaccinati. Nelle aziende il Green pass base resterà fino al 30 di aprile, mentre l’obbligo vaccinale previsto per alcune categorie durerà fino al 15 giugno, successivamente resterà in vigore soltanto per il personale della sanità e delle Rsa. Dal primo aprile cadranno tutte le sanzioni fuorché quelle pecuniarie.

Fine per le quarantene da contatto e anche per la Dad nelle scuole, dove saranno isolati solo i contagiati. In archivio passa anche il sistema dei colori per le regioni.

Sono questi i punti principali del decreto Covid sulle riaperture approvato all’unanimità dal Cdm. Li ha spiegati alla stampa il ministro della Salute Roberto Speranza.

Green Pass

Il Green pass verrà superato gradualmente. In una prima fase, dal primo aprile, nella maggior parte dei luoghi all’aperto. In una seconda, dal primo maggio, anche nei luoghi al chiuso. “Dal primo maggio ci sarà il superamento del green pass” ha detto dunque Speranza. Il Green pass base rimarrà fino al 30 aprile su “trasporti a lunga percorrenza, mense e catering, concorsi pubblici, corsi di formazione pubblici e privati, colloqui in presenza con detenuti e internati, partecipazione del pubblico agli eventi sportivi che si svolgono all’aperto”.

Sempre fino al 30 aprile, il Super Green pass resterà invece “nei servizi di ristorazione al banco al tavolo al chiuso, piscine, palestre e centri benessere. Convegni e congressi, centri culturali, centri ricreativi, feste conseguenti a cerimonie civili e religiose, sale a gioco e scommesse”.

Mascherine e quarantene

Le mascherine nei luoghi chiusi, inclusi i luoghi di lavoro, saranno obbligatorie fino al 30 aprile. Dopo questa data l’Esecutivo deciderà se prolungare l’obbligo o meno in base all’andamento della curva dei contagi. Superate anche le quarantene da contatto, come già accaduto coi vaccinati. Ora la misura è estesa a tutta la popolazione, vaccinata e non. In isolamento, ha spiegato Speranza, andranno solo i positivi al virus. Questo vale anche per le scuole, dove dal primo aprile resteranno a casa solo i positivi mentre tutti gli altri potranno rimanere in classe e seguire le lezioni in presenza.

Lavoro, sistema a colori e obbligo vaccinale

Niente più sospensione dal lavoro per i non vaccinati. Gli over 50 potranno lavorare col Green pass base e non più col rafforzato. Archiviato definitivamente il sistema dei colori per le Regioni. “Continueremo questo monitoraggio che resta essenziale ma non sarà più connesso alle ordinanze” ha spiegato il ministro. Niente più ordinanze del venerdì.

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Quanto all’obbligo di vaccinazione anti Covid, questo resta in vigore “solo per alcune categorie particolarmente esposte come il personale sanitario, nelle Rsa, nelle strutture sanitarie, i lavoratori della scuola, della sicurezza e delle forze dell’ordine”.

Fine della struttura d’emergenza del commissario Figliuolo e quarta dose

D’ora in avanti e fino al 31 dicembre, ha aggiunto Speranza, scatta una fase di transizione durante la quale le funzioni assegnate al Commissario straordinario per l’emergenza, il generale Figliuolo, passeranno a una “unità per il completamento della campagna di vaccinazione e per il contrasto della pandemia”. Col primo gennaio 2023 si tornerà a una situazione ordinaria in cui le funzioni torneranno a fare riferimento al ministero della Salute.

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Sulla quarta dose di vaccino anti Covid al momento la scienza non ha prodotto evidenze tali da giustificarne l’estensione generalizzata. Per ora la quarta dose resta dunque riservata alle categorie fragili come gli immunodepressi. È comunque al vaglio l’ipotesi di somministrarla alle fasce più anziane della popolazione, ha concluso il ministro della Salute.

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