Andrea, bloccato in Ucraina, non abbandona il rifugio con i suoi animali. La Farnesina:«Invieremo cibo e medicine»

Andrea Cisternino, 63 anni, ex fotografo italiano, è bloccato a Kiev, in Ucraina, e non vuole andar via dal Paese in cui vive e in cui si occupa di un rifugio per animali

Andrea Cisternino, 63 anni, è un ex fotografo italiano che è attualmente bloccato nella capitale ucraina, dove abita e dove si prende cura di un rifugio per animali. L’uomo non vuole andarsene, tuttavia, dall’Ucraina. L’ultima persona a sentirlo è stata Anna Raimondi, membro di Unitiperloro, associazione di cui è membro anche Cisternino.

Andrea Cisternino – meteoweek.com

«Buongiorno, ho appena sentito Andrea. La situazione è immutata. Si stanno muovendo tutti gli organi di stampa per portare a tutti il messaggio di Andrea che, tramite noi, conferma il fatto che non lascerà il rifugio e i suoi animali. Chiede di trovare percorsi alternativi poiché da Kiev è tutto bloccato, per cui valutare percorsi da nord o ovest. Sono sempre senza cibo, l’acqua è del pozzo, non potabile, e viene fatta bollire. Comunque la volontà è forte e non si molla!», ha scritto Raimondi in un post su Facebook.

Intanto, di questo caso si stanno occupando l’ambasciata italiana in Ucraina, che opera per ora a Leopoli, e la Farnesina. L’uomo è bloccato a Kiev da parecchi giorni, in una zona che i militari russi hanno circondato. Andrea è con altri 4 e il rifugio conta 453 animali di ogni specie.

Il ministero degli Esteri ha comunicato che sta seguendo il caso e che «in particolare, nel contesto delle attività in corso per assistere gli italiani che ancora si trovano in Ucraina, l’Unità di Crisi, in raccordo con l’Ente Nazionale per la Protezione degli Animali, si è attivata per facilitare, tramite contatti con le Autorità locali, l’arrivo di cibo e medicinali veterinari.

Il ‘Rifugio Italia Kj2’ di Kiev, fin dalla sua apertura, 10 anni fa, è in contatto con la nostra Ambasciata, che ne riconosce le attività e che, negli anni, ha sostenuto nei rapporti con le autorità locali. La struttura, a nord di Kiev, si trova ora sulla direttrice delle forze armate russe provenienti da nord. L’Ambasciatore Zazo aveva visitato il centro prima dell’inizio delle ostilità. La possibilità di fare giungere viveri nell’area è legata ad una sospensione dei combattimenti da parte dei belligeranti».

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La moglie di Cisternino ha raccontato che il marito e gli altri che sono con lui stanno affrontando grosse avversità, tra cui il fatto che non c’è più acqua, e ci sarebbe solo quella non potabile che si trova in un pozzo non lontano.

Non ci sono più scorte di cose da mangiare e l’elettricità è finita, se non quella data da un piccolo generatore a gas, che sta per terminare. La moglie dell’uomo, Vlada Shalutko, che è andata via dall’Ucraina una decina di giorni fa, ha chiesto aiuto descrivendo la situazione come drammatica. «Non hanno né cibo né acqua, manca anche l’elettricità. Ci stiamo attivando per far arrivare la Croce Rossa per portare viveri, ma serve l’accordo con i russi».

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