Caro carburanti, Draghi: “Prezzi in linea con l’Europa ma troppi alti. L’Ue interverrà”

Secondo il premier il costo dei carburanti in Italia è in linea con quello degli altri Paesi europei, ma comunque molto alto e sarà tema di discussione durante il Consiglio europeo. 

Questa mattina Mario Draghi è intervenuto alla Camera dei Deputati per dare comunicazioni in vista del Consiglio europeo previsto domani a Bruxelles. Durante il suo discorso ha spiegato le ragioni che ci sono dietro il grave aumento del prezzo dei carburanti in Italia.

La volatilità dei mercati energetici ha inciso anche sui prezzi ai distributori, che all’inizio del mese in Italia hanno superato i 2 euro al litro – afferma il presidente del Consiglio -. Secondo la Commissione europea, l’andamento dei prezzi italiani è in linea con quelli del resto dell’Europa. Lunedì 14 marzo, il diesel costava 2,31€ in Germania, 2,14€ in Francia e 2,15€ in Italia. Nel nostro caso, rappresenta un aumento del 40% per la benzina e del 50% per il diesel rispetto a un anno fa“.

Il Consiglio europeo si confronterà anche sull’aumento dei prezzi dell’energia. Dopo i picchi raggiunti due settimane fa, i prezzi del gas e dell’energia elettrica sono scesi nuovamente. Il prezzo spot del gas sul mercato europeo oggi è dimezzato rispetto alle punte di circa 200€/MWh raggiunte l’8 marzo. Sono però prezzi ancora molto alti rispetto ai livelli storici, più di 5 volte quelli di un anno fa“, ha aggiunto Draghi. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani aveva definito una “truffa colossale” l’aumento.

IL COSTO DELLA BENZINA OGGI

Finalmente il prezzo dei carburanti diesel e benzina ai rifornimenti è sceso ai livelli precedenti allo scoppio della guerra in Ucraina. Ieri si è assestato su circa 2 euro al litro, il taglio delle accise effettuato del governo ha quindi inciso sui costi e fare il pieno costa circa 15 euro in meno rispetto alla scorsa settimana.

Gli automobilisti stanno già effettuando la corsa ai rifornimenti, fatto che sta creando nuovamente file davanti ai distributori e rischia di svuotare anche questa volta le riserve delle stazioni. La preoccupazione è dovuta anche al fatto che il taglio delle accise voluto dall’esecutivo sarà temporaneo.

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