Migranti, in mare per tre giorni: salvati in 32 dalla Sea Eye 4, con “sintomi di ipotermia e disidratazione”

Nelle scorse ore sono stati tratti in salvo 32 migranti dalla Sea Eye 4. Molti di loro, spiega l’Ong, hanno “sintomi di ipotermia e disidratazione”. “Chiederemo lo sbarco a Malta, paese Ue più vicino”.

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salvati 32 migranti dalla Sea Eye 4 (foto di archivio) – meteoweek.com

In mare per tre giorni: questo è quanto hanno vissuto i 32 migranti soccorsi nelle scorse ore dalla nave da carico Karina, al largo della Libia. L’allarme è stato lanciato da Alarm Phone, che nella giornata di domenica aveva segnalato la presenza di un barcone alla deriva in acque internazionali, proprio di fronte le coste di Bengasi. Tra i migranti, diversi hanno sviluppato sintomi di ipotermia e disidratazione, e sono per questo finiti ricoverati presso l’ospedale di bordo della Sea Eye 4.

“La barca stava per capovolgersi, non sarebbero sopravvissuti”

“Il mare è mosso. Temiamo che non sopravvivano alla notte se non soccorsi subito”. Questo il messaggio di Alarm Phone su Twitter, pubblicato domenica scorsa. I soccorsi sono però giunti dopo diverse ore, a causa della difficoltà di navigazione e delle condizioni meteo avverse. Le ricerche si sono concluse nel pomeriggio di lunedì, e i 32 profughi sono stati soccorsi dall’equipaggio del mercantile, comandato dal capitano ucraino Vasyl Maksymenko.

Drammatico il racconto del capitano della Karina: “La barca stava per capovolgersi, non avrebbero mai potuto sopravvivere. Le onde hanno raggiunto i quattro metri: non avrebbero mai potuto arrivare da nessuna parte soltanto con le proprie forze”. Dopo essere stati soccorsi, i migranti sono stati presi in carico dalla Sea Eye 4.

Secondo quanto siglato dalla Convenzione di Ginevra sui rifugiati, ha spiegato il capitano Maksymenko della Sea Eye 4, bisogna ora rispettare i diritti fondamentali dei rifugiati, e “ciò significa che non devono essere ricondotti in una zona di guerra”. Le persone, quindi, non potranno essere ricondotte il Libia.
Nel frattempo, Gorden Isler, presidente di Sea-Eye, ha spiegato che verranno avviate tutte le procedure per portare in sicurezza i migranti a Malta.

“Abbiamo abbastanza provviste, alloggi e un ospedale per tenere a bordo in sicurezza un tale numero di persone solo per un breve periodo”, ha spiegato Isler, che ha poi evidenziato: “Malta è lo stato membro dell’Ue più vicino, quindi chiederemo un porto di sbarco lì. Vedremo ora se la Convenzione di Ginevra sui rifugiati è importante per Malta quanto lo era per il capitano ucraino Maksymenko, che ha impedito ai rifugiati di essere rimandati in una zona di guerra in violazione del diritto internazionale”.

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