L’Iran contro l’Italia:«Stanno operando per eliminarci dai Mondiali e sostituirci»

In seguito alle orribile scene consumatesi dopo la partita col Libano, la Fifa ha lanciato un avvertimento all’Iran che «non si può tornare indietro» in merito al far accedere le donne agli stadi. Violare l’articolo 4 sulla “non discriminazione” potrebbe far escludere l’Iran dai Mondiali che sarebbe rimpiazzata da un’altra nazionale

Il 29 marzo scorso a Mashad, in Iran, alcune migliaia di donne sono state respinte all’esterno dello stadio Imam Reza, dove da lì a poco avrebbe avuto inizio il match tra Iran e Libano. Tutto questo nonostante avessero acquistato in modo regolare il biglietto per vedere la gara.

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Le donne non ci stanno e protestano cercando di scavalcare, ma vengono prese in pieno da scariche di spray al peperoncino in volto. I filmati mostrano le orrende scene delle tifose che hanno avuto dei malori, il che mette in risalto in modo crudo come vengano violati i diritti delle donne nel Paese.

Questo episodio fa emergere come le garanzie date dall’Iran alla Fifa in merito all’apertura degli stadi anche alle donne, come sancisce l’articolo 4 che prevede la “non discriminazione” di genere, si siano rivelate totalmente fasulle.

Dopo l’emergenza Covid, con la riapertura degli stadi, il regime integralista è tornato alle vecchie abitudini, rassicurando da una parte mettendo sul mercato biglietti anche per donne, tra l’altro in numero limitato, e dall’altro nonostante l’acquisto del biglietto le lascia all’esterno degli stadi per il divieto di promiscuità, accusandole di aver causato disordini.

La gara con il Libano, vinta 2-0, era valida per l’ultimo turno per la qualificazione ai Mondiali che peraltro l’Iran si era già assicurata vincendo il proprio girone, ma quei video hanno suscitato la reazione della Fifa, che ha subito preso posizione:«La FIFA ha appreso con preoccupazione che ieri le donne non sono state ammesse alla partita di Mashhad e chiede alla Federcalcio iraniana maggiori informazioni su questo argomento.

La posizione della FIFA in relazione alla presenza delle donne alle partite di calcio in Iran è chiara: sono stati raggiunti progressi storici, come esemplificato dalla pietra miliare dell’ottobre 2019, quando migliaia di donne sono state ammesse allo stadio per la prima volta in 40 anni, e più recentemente quando alcune donne sono state nuovamente ammesse alla partita di qualificazione alla Coppa del Mondo a Teheran a gennaio e la FIFA si aspetta che questo continui, perché non si può tornare indietro».

Le scene viste il 29 marzo scorso in Iran, hanno violato l’articolo 4 degli Statuti della Fifa, che concerne, per l’appunto, la non discriminazione. L’articolo in questione, infatti, recita esattamente così:«La discriminazione di qualsiasi tipo nei confronti di un Paese, di una persona o di un gruppo di persone per motivi di razza, colore della pelle, origine etnica, nazionale o sociale, genere, disabilità, lingua, religione, opinione politica o qualsiasi altra opinione, ricchezza, nascita o altro stato, orientamento sessuale o qualsiasi altro motivo è severamente vietata e punibile con la sospensione o l’espulsione».

Ma a quanto pare che l’Iran possa essere esclusa dai Mondiali sembra improbabile, nonostante la vicenda sia documentata a dovere. Oggi, in Qatar c’è stato il Congresso Fifa, e nessuno ha speso una parola non solo su una possibile multa alla Federcalcio iraniana, ma neppure su quanto occorso il 29 marzo. Ergo, le speranze che l’Italia venga ripescata ai Mondiali sono praticamente un desiderio e null’altro.

Tra l’altro anche se dovessero escludere l’Iran non c’è alcun criterio prestabilito che possa indicare chi dovrebbe rimpiazzarlo ai Mondiali. L’articolo sei dello Statuto Fifa afferma che l’ente «deciderà sulla questione a sua esclusiva discrezione e intraprenderà qualsiasi azione si ritenga necessario».

Chi cerca di perorare la causa della nazionale italiana si appoggia al fatto che gli azzurri sono nella posizione più alta nel Ranking Fifa rispetto alle squadre escluse dai Mondiali, ma questo non costituisce in alcun modo un requisito per accedere a una posizione di privilegio nell’ambito di un possibile ripescaggio, che forse potrebbe premiare una nazionale della Confederazione Asiatica Calcio, dato che con l’esclusione dell’Iran ci sarebbe un posto in meno nella cerchia dei posti riservati alle squadre dell’Asia.

In Italia si discute da giorni di questo tema, dato che il nostro è un Paese legatissimo al calcio, e questo dibattito è giunto fino all’Iran, dove i media locali scrivono:«È in atto il tentativo di rimuovere l’Iran dai Mondiali. I media italiani stanno lavorando duramente per eliminare l’Iran e per la partecipazione dell’Italia ai Mondiali». 

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