Laboratori biologici in Ucraina, il controverso rapporto tra Hunter Biden e Metabiota

Il nuovo scandalo che ha travolto Hunter Biden sembra avere un collegamento diretto con i laboratori biologici in Ucraina finanziati dagli Usa. 

Hunter Biden ha davvero contribuito a finanziare un laboratorio per la ricerca sulle armi biologiche in Ucraina?

La corrispondenza del figlio del Presidente Usa ,che il DailyMail è riuscito ad ottenere in esclusiva, di sicuro getta una nuova luce su questi fatti. Le email pubblicate il 25 Marzo 2022 dal quotidiano, raccontano infatti una storia che non può che inquietare l’opinione pubblica mondiale. Singolare inoltre, il modo in cui i giornali sono riusciti a venire in possesso di queste informazioni riservate.

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La corrispondenza trafugata dai giornalisti arriva da un computer che Hunter Biden aveva dimenticato in assistenza nel 2019, e a cui aveva avuto accesso anche il New York Post nel 2020. Biden lasciò, nell’aprile del 2019, il suo laptop in un centro riparazioni del Delaware. Erano le settimane in cui il padre annunciava la sua candidatura ufficiale alla presidenza degli Stati Uniti e sembra che il figlio si dimenticò in seguito di recuperare il computer. Una spiegazione che in realtà lascia comunque qualche dubbio. Hunter Biden per lavoro custodiva tanti segreti aziendali di alto livello, e non è così semplice credere che possa essersi dimenticato di riprendere un pc in cui sapeva esserci all’interno delle informazioni sensibili.

Ma d’altronde, è anche difficile credere che una figura del suo livello lasci un laptop in una normale centro di assistenza piuttosto che rivolgersi ad un privato di fiducia. 

Le e-mail contenute all’interno del laptop erano state poi girate al New York Post che nel 2020 pubblicò una parte del contenuto, mettendo per la prima volta in dubbio la figura pubblica di Hunter Biden. Articoli in cui si raccontava della sua mediazione nel mondo del business ucraino, e del suo tentativo di mettere gli imprenditori del luogo in contatto diretto con il padre attraverso una corsia preferenziale. 

Due anni dopo, del nuovo materiale è stato fornito ai giornalisti del DailyMail. Difficile pensare a una coincidenza, visto il difficile momento che sta attraversando il padre e l’America intera in questo nuovo capitolo di scontro tra superpotenze. 

Hunter Biden ha svolto un ruolo di primo piano nel garantire i fondi necessari a Metabiota per le sue ricerche

Resta il fatto che il contenuto di questa corrispondenza è stato confermato come autentico e la posizione di Hunter Biden è sempre più scomoda. Leggendo le carte pubblicate, emerge come il figlio dell’attuale inquilino della Casa Bianca abbia svolto un ruolo di primo piano nel fare in modo che un’azienda di nome Metabiota riuscisse ad ottenere milioni di fondi dagli Usa, per la ricerca di armi biologiche. Nelle email, viene fuori come Hunter Biden si sia mosso in prima persona per trovare i finanziamenti che servivano a Metabiota, una start up che non va dimenticato, lavora per conto del Dipartimento della Difesa Americana.

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Ed è per questo che la questione su che tipo di ricerche svolgesse davvero Metabiota è molto controversa.

Metabiota in teoria, è un’azienda che si occupa di raccogliere, monitorare e analizzare dati medici, specializzata su tutte quelle malattie infettive che possono causare pandemia. Il sospetto che agisca invece su un versante scientifico, quello degli esperimenti di gain of function, esiste. Tra le carte, si legge anche lo stretto legame di Biden con la società di gas ucraina Burisma. In primo luogo perché Biden siede nel consiglio di amministrazione di Burisma, e ha investito personalmente nel progetto 500 mila dollari. Un collegamento non indifferente, perché in seguito Biden farà anche da tramite tra Burisma e Metabiota  per promuovere la loro collaborazione a un nuovo progetto scientifico sul suolo di Kiev. Biden, insieme ad altri, aveva investito la stessa cifra anche in Metabiota, riuscendo a raccogliere fondi privati per la sua ricerca per un totale di 500 mila dollari. Di questa raccolta si sarebbe occupata Goldman Sachs, ma si sarebbe anche utilizzata un’altra società per questa intermediazione di fondi chiamata Rosemont Seneca Technology Partners. 

Il controverso obiettivo che Metabiota si era data insieme a Biden nel nuovo progetto sul suolo ucraino

Dal laptop di Biden emerge come nel 2014, il vicepresidente Guttieri di Metabiota ha inviato una mail molto particolare al figlio del Presidente Usa, in cui si discuteva del nuovo progetto al confine con Mosca, delineando un obiettivo insolito per un’azienda privata: “Come promesso, ho preparato il promemoria allegato, che fornisce una panoramica di Metabiota, il nostro impegno in Ucraina e di come possiamo potenzialmente sfruttare il nostro team, le nostre reti e le nostre idee per affermare l’indipendenza culturale ed economica dell’Ucraina dalla Russia e la continua integrazione in Società occidentale”.. Nelle e-mail, Biden discute anche insieme agli altri finanziatori su come le ricerche di Metabiota possano aiutare in modo decisivo i governi di tutto il mondo ad individuare con maggiore facilità i focolai sviluppati da malattie infettive. Obiettivo nobile, ma il punto è che il focus di ricerca di Metabiota continua a restare molto confuso, proprio in virtù della considerazione che gli riservava il Ministero della Difesa. 

Una delle ipotesi è che la raccolta di dati biomedici fosse una copertura legale, è che Metabiota si occupasse invece di studiare potenziali nuovi patogeni, modificandoli al fine di renderli più virulenti. Può sembrare fantascienza, ma non bisogna dimenticare che queste e-mail, arrivano a meno di un anno di distanza da quando si è scoperto come la Darpa Americana ed Anthony Fauci, abbiano nascosto il vero ruolo di un’altra azienda molto importante per le sue ricerche sui virus, la EcoHealth Alliance Foundation. Un progetto guidato dal ricercatore Peter Daszak, e che aveva ottenuto cospicui finanziamenti sotto la direzione di Fauci, per condurre esperimenti di gain of function nel laboratorio di Wuhan. Un tipo di ricerca molto diversa da ciò che l’organizzazione di Daszak raccontava al grande pubblico, presentandosi come “un’organizzazione non governativa con sede negli Stati Uniti con la missione dichiarata di proteggere le persone, gli animali e l’ambiente dalle malattie infettive emergenti”.

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