Frustavano i figli piccoli e obbligavano la figlia 13enne a prostituirsi: genitori in manette

Le indagini della polizia hanno fatto emergere una storia di abusi e violenze a danno di tre bambini di tredici, uno e due anni.

I genitori sottoponevano i figli piccoli a ogni genere di angherie. Adesso sono finiti in carcere.

Frustavano e minacciavano i figli di uno e due anni. E avevano pure costretto a prostituirsi la figlia più grande, di soli 13 anni. Finché a mettere fine a questa orribile storia di abusi e violenze non è intervenuta la polizia.

Così a Vercelli la Squadra Mobile è intervenuta nei confronti di una intera famiglia di etnia Rom. Sono state applicate cinque misure cautelari. I genitori della tredicenne sono finiti in carcere, arresti domiciliari per altri due familiari e un obbligo di dimora per un altro membro della famiglia. Sono accusati, a vario titolo, di violenza sessuale aggravata su minore, sfruttamento della prostituzione minorile e maltrattamenti in famiglia.

Frustate, minacce e oscenità per i bimbi piccoli

Tutti i figli, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, risultavano “totalmente assoggettati al volere dei genitori“. Da loro subivano violenze e maltrattamenti fisici come le frustate. I bimbi poi dovevano anche assistere a atti sessuali. Inoltre erano continuamente minacciati con frasi del tipo ‘ti ammazzo, ti brucio gli occhi”. Ora i bambini sono stati sottratti ai genitori e affidati a una comunità protetta.

Le indagini si erano avviate ad aprile dell’anno scorso. I genitori erano infatti sospettati di far prostituire la figlia, una ragazzina di 13 anni. Come è risultato dagli accertamenti, i genitori la “offrivano” ai clienti, non di rado persone mature.

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